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Archive for the ‘Musei e blog’ Category

Le foto dello staff dell’ufficio comunicazione durante la preparazione di una mostra, oppure gli scatti ‘rubati’ dai backstage, e tanto altro.
Protagonisti in questo senso sono il MAXXI e il Seattle Art Museum. Il primo lanciando il proprio profilo Instagram, il secondo utilizzando il blog del museo per fare teasing in vista dell’apertura della mostra “Gauguin & Polynesia“.

Il museo romano, questa settimana, ha condiviso sulla propria pagina Facebook un post che invitava gli utenti a seguire i dietro le quinte del museo proprio attraverso questa applicazione fotografica che è diventata a tutti gli effetti un social network utilizzatissimo.

Il museo americano ha invece utilizzato il blog per lanciare la nuova mostra, con un post realizzato da Calandra Childers (Communications Manager) nel quale si vedono le immagini dello staff comunicazione al lavoro.

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Abbiamo parlato molte altre volte del Museo Picasso di Barcellona, una delle istituzioni più premiate per la sua attività digitale (Lo staff ha vinto come Best Social Media Strategy al Museums and the Web 2010).

Trovo davvero molto interessante in termini di comunicazione quanto ha fatto Pepe Serra, direttore del museo.

Lo scorso 21 gennaio il direttore ha scritto un post sul blog del museo comunicando obiettivi e azioni del 2011.
Voi direte, “ok e che c’è di nuovo?“. Bhe  personalmente trovo il post di Pepe Serra davvero interessante per diversi motivi:

  • E’ immediato, diretto, informale
  • C’è un elenco puntato di 17 azioni, ricco di link per approfondire i vari punti
  • Si parla di probelmi al budget ma si coglie un bell’entusiasmo per il lavoro di squadra (se fossi uno del team mi farebbe davvero molto piacere!)

Oltre a questi punti, poi mi sono chiesto: ma ci sono musei italiani nei quali il direttore fa il “punto della situazione” sul blog? Magari chiedendo esplicitamente che ne pensano gli utenti?

Non è un caso che questo museo abbia fatto il pieno di riconoscimenti per l’attività digitale: credo lo staff abbia capito perfettamente infatti che le opportunità del web e dei nuovi media non riguardano solo la diffusione dei contenuti ma anche, e soprattutto, a fare emergere quel saper fare proprio delle persone che in queste istituzioni vi lavorano.

Non sò che ne pensiate voi, ma per me entrare in contatto così diretto e moderno (post, foto, video, presentazioni multimediali, podcast, ecc..) con curatori, direttori e con ogni membro dello staff che prenda parte a diversi progetti è un piacere enorme.

Tra le altre cose il Museo è arrivato secondo contest “mejor museo en red”.

Ecco il video del concorso che presentava i diversi contendenti.

Mentre qui la “nomination” del Museo Picasso.

Chi ha vinto? Bhè, per questo farò un post dedicato prossimamente!

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Le interviste che ho realizzato ad alcuni addetti ai lavori in ambito museale evidenziano come ci sia una grande attenzione e una giusta cautela per quanto riguarda l’apertura di uno o più blog museali.
Sono tanti gli esempi che si trovano in rete, e dai quali possiamo catturare elementi preziosi.

Un’iniziativa interessante è quella organizzata in occasione della mostra Gauguin: Maker of Myth, presente fino a gennaio 2011 alla TATE Modern.
Se andate sulla pagina Facebook della TATE, trovere una tab dal titolo “Curator Blog!”, che “promuove” i post della co-curatrice dell’evento, Christine Riding.

facebook.com/tategallery

Il blog della TATE esiste da tempo, approfondendo temi relativi a TATE Modern, TATE Collections e TATE Archive. Ora, con l’inizio della mostra, il blog contiene anche i post della curatrice, che racconta i dietro le quinte, chiede suggerimenti e interagisce in modo davvero molto informale e piacevole con gli utenti.

Qui trovate tutti i suoi interventi, che disegnano una sorta di timeline della mostra, dall’installazione all’apertura fino alla richiesta di feedback agli utenti dopo una settimana dall’apertura.

Inutile dire che il coinvolgimento degli utenti è altissimo (ben 149 commenti ad un singolo post!), e come spesso accade dai commenti degli utenti escono sugerimenti molto interessanti e curiosi.

“I just wanted to add my thanks to you, Christine, for giving us this privileged, access-all-areas look at how a blockbuster exhibition comes together, and sharing your insights into this extraordinary artist.”

“Next time you should rig up a webcam so we can see a gallery coming together over the preparation

“thanks for sharing the installation with us step by step, it makes me feel the excitement of seeing everything come together and create something beautiful”

La mostra è stata inaugurata il 30 settembre 2010, ma i post della curatrice iniziano il 10 agosto con una sua presentazione e continuano (1 post ogni 3 giorni circa) raccontando sia la preparazione dell’evento sia tantissime “stories” su Gauguin.

“Thank you very much Christine for this upcoming exhibition! I am very interested in this blog of yours as it shows me Gauguin from a very different point of view. As I live in Canada, I hope you can feed the blog weekly so we can get to know his work better and be informed about this wonderful exhibition!”

“How nice of you to share these exiting work of planning with us. Very interesting to see how you are working and looking forward to the exhibition.”

Sono veramente molti gli utenti che commentano positivamente  l’idea di un blog che racconti l’organizzazione e che condivida storie e indiscrezioni: il successo, in parte, è dovuto all’immediatezza dei post e alla capacità non così ovvia di Christine di raccontare il tutto con un tono davvero piacevole.

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Anthologize

Vi segnalo uno strumento utile per esportare il vostro blog (se lavorate su WordPress) in un eBook, in modo comodo e con un risultato soddisfacente: Anthologize
Ne ho scritto qui, qualche giorno fa: in sostanza si tratta di un plug-in che, una volta installato, ci consente di organizzare i post del nostro blog in un eBook dai diversi formati: pdf, TEI, ePUB. 

Lo strumento è interessante soprattutto per i blog didattici (sono molti infatti i professori che organizzano il materiale all’interno di un blog) ma anche, ad esempio, per blog di curatori e musei: e proprio a questi è dedicato uno spazio all’interno della sezione case studies.

Che ne dite?

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IMA - Indianapolis Museum of Art

Chi sarà il fortunato nuovo blogger dell’Indianapolis Museum of Art (IMA)?

Il contest online, iniziato il 6 gennaio scorso, vede ora 5 finalisti: il 24 marzo 2010 sarà annunciato il vincitore.

Nel corso delle ultime 5 settimane i finalisti dovevano realizzare dei post che rispondessero alle seguenti domande:

Tell us a little about yourself.
Tell us a story. We want to know how good your yarn-spinning skills are, so give your best anecdote involving an experience you’ve had at the museum.
Why should you be an IMA blogger?

Trovate tutte le loro realizzazioni qui:  chi scegliete fra Katie Neville, Heather McAlister, Jenni Clarkson, Crystal Hammon, Jessica Hancock?

Vi lascio con una piccola domanda: il sito dell’IMA è stato da poco ridisegnato, che c’è di nuovo sul fronte social media?

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Walker Art Center > Walker Blog Guidelines

Vero e proprio punto di riferimento per l’universo “musei e social media”, il blog Museum Marketing di Jim Richardson ha pubblicato due post molto interessanti qualche giorno fa.

Il primo, Social Media Policy for a Museum segnala alcune imperdibili risorse come guidelines di blog museali o twitter strategy di enti governativi!  Contenuti davvero niente male che vale la pena esplorare.

Guardate ad esempio il documento wiki “Walker Blog Guidelines” sulle regole del blog del Walker Art Center di Minneapolis: oppure i documenti in pdf di Powerhouse Museum e IMA, relativi sempre alla gestione dei blog.

Esce dall’ambito museale ma fa sempre cultura (eccome!) la BBC che ha pubblicato la propria policy per l’uso dei social media. Restando in casa BBC vi segnalo un piccolo gioiello: guardate un po’ come spiegano la storia del Regno Britannico!

Il secondo post di Jim, Tips for creating more interesting tweets for your Museum, spiega come sfruttare al meglio twitter da parte delle realtà museali: da non perdere!

Ok, già che ci siete date un’occhiata pure alle 5 vie possibili per utilizzare al meglio Youtube.

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In due brillanti post Jim Richardson prova a spiegare i benefit, per l’attività museale, derivanti dall’utilizzo di Blog e flickr.

Per quanto riguarda flickr, ormai ci sono moltissimi musei nel mondo che utilizzano questa piattaforma e anche io ne ho scritto in diversi post (vedi Come utilizzare Flickr “The Commons”). Jim offre un rapido elenco di esempi d’utilizzo di questo strumento:

  1. Opening up the archives
  2. Contributing to exhibitions
  3. Crowd-sourcing advertising
  4. Crowd- sourced curating on Flickr
  5. To engage audiences with games

Trovate screenshot e dettagli nel post Five ways in which Museums are using Flickr.

E’ davvero straordinario vedere progetti così creativi realizzati grazie al web e con pochi soldi investiti: idee valide, anche di puro intrattenimento, che denotano una grande attenzione all’esperienza dell’utente/fruitore.

Indianapolis Museum of Art > IMA Blog

Per quanto riguarda i blog museali, anche qui l’argomento è stato trattato più volte e infatti, nel post di Jim, non ci sono sostanziali novità ma comunque tante cose utili e da tenere bene in mente se si vuole affrontare l’avventura di un blog museale. Ecco le domande che si pone:

  • Why museums should blog
  • What to write on a museum blog?
  • Who should write your museum blog?
  • How often should a museum blog?
  • Get ready for a conversation!

Vi consiglio dunque di leggere il post Why museums should blog: breve, chiaro e utile come spesso capita con gli articoli di Jim Richardson.

Secondo voi manca qualcosa ai punti sopra esposti? Io credo di si e infatti lo si trova nei commenti all’articolo.

Che ne pensate? Ci sono esempi brillanti di blog museali italiani? O dell’utilizzo originale di flickr? Sarei felice di scoprirlo!

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Facendo un po’ di ricerca ho trovato questo blog molto interessante Museidigitali (sì, è proprio una risorsa in italiano!) curato da due professioniste del settore:

Musei Digitali, blog d’informazione e discussione su tecnologie e musei, a cura di Maria Teresa Natale e Marzia Piccininno. Un luogo dove trovare informazioni su attività, progetti ed eventi che riguardano l’applicazione delle tecnologie a tutte le attività che si svolgono nel e in relazione al museo: catalogazione, digitalizzazione, didattica, multimedialità, accesso in rete, servizi innovativi

L’ultimo post purtroppo è del 3 giugno 2009, ma gli articoli presenti sono davvero notevoli.

Leggete per esempio SmARThistory.org. Web collaborativo e storia dell’arte. Un bel progetto che come scrivono le autrici

è senza dubbio una delle idee più interessanti nell’ambito della didattica della storia dell’arte. […] L’idea di fondo che anima il lavoro di due professori statunitensi, Beth Harris e Steven Zucker, è quella di creare un ‘web-book’, un luogo virtuale in cui raccogliere immagini e video prodotti da insegnanti, studenti, visitatori di musei, professionisti del settore, capace di sfruttare al meglio le possibilità di interazione e riuso dei contenuti offerte dalla rete.

Non solo. In questo progetto c’è un completo utilizzo dei social media, e di un tool online come Dipity davvero eccezionale per creare timeline multimediali (se vi interessa ne ho scritto, qui).

Flickr, in particolare, ha dimostrato di essere la piattaforma più utile ai fini della didattica e della discussione tra gli studenti (e non solo) grazie alla possibilità di condividere online le annotazioni su un’opera d’arte.

Clicca per ingrandire

Complimenti a Maria Teresa e Marzia per l’ottimo lavoro!

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Ho già parlato in altri post della ricerca condotta da Bilkis Mosoddik intitolata “Museum of London and social software”: ora ci sono i risultati del suo lavoro.

Queste le domande che si è posto e alle quali ha provato a dare una risposta:

  • Does the Museum of London lose visitors through having content sitting on separate social software sites?
  • Are visitors engaging with Museum of London through social software sites?
  • Should museums spend time pursuing the use of social software to attract new audience?
  • Should website visit statistics of content sitting on social software sites be included in the official statistics reports?

Leggendo l’articolo si capisce sia la difficoltà di fare una ricerca esauriente relativamente all’efficacia degli strumenti “social”, sia un utilizzo di questi strumenti da parte del museo, molto lontano dalle reali potenzialità.

Ad ogni modo, credo sia aprezzabile il tentativo di misurare  la “concretezza” di queste attività. Se volete farvi un’idea del lavoro svolto da Bilkis, trovate qui il post.

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Ho parlato spesso del Powerhouse Museum di Sydney come esempio di istituzione culturale che utilizza i nuovi media in modo utile ed originale.

Ma, evidentemente, questa terra è sensibile alle dinamiche dei social media in ambito culturale: guardate un po’ questa risorsa che ho scoperto pochi giorni fa, girovagando a caccia di qualche news.

Australian Museum: Audience Research Blog

In modo molte veloce (ma ci tornerò sopra sicuramente più avanti) vi segnalo tre dei post più recenti, che possono tornare utili:

In “Museums on Flickr” trovate i link a diversi esempi di utilizzo di questo canale da parte di alcune prestigiose istituzioni: inoltre, nell’ultima risorsa segnalata, sono presenti collegamenti (e download) ad alcuni preziosi documenti.

Un esempio? Potete scaricarvi “The Impact of Social Media on Museum Practice”

Buona lettura!

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