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Posts Tagged ‘musei online’

Mike Ellis, l’autore di uno dei blog più interessanti su musei e nuovi media, Electronic Museum, ha pubblicato su Amazon una guida intitolata “Managing and Growing a Cultural Heritage Web Presence”.

This book will provide a guide for anyone looking to build or maintain a cultural heritage web presence. It aims to cater both to those who are single-handedly trying to keep their site running on limited budget and time as well as those who have big teams, large budgets and time to spend.

As well as describing the strategic approaches which are required to develop a successful online presence, the book contains case studies and examples of current practice from both large and small cultural heritage institutions. The book will have an accompanying web presence which will contain downloads, template examples and other resources.

Per seguire Mike: twitter.com/m1ke_ellis

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Se ve li siete persi ecco qui gli ultimi tre post che ho realizzato per Ilfattoquotidiano.it:

“Viaggio nel tempo attraverso gli oggetti”

“La Tate e Ai Weiwei, tra Internet e censura

Cosa fanno i musei italiani sul web?

Buona lettura!!

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E’ il titolo di un’efficace presentazione di Nina Simon, che indaga gli scenari futuri (but the future is now) circa il rapporto tra museo e visitatori: partendo da un assunto che mi vede pienamente d’accordo.

Three Technologies for Museum Visitors by Nina Simon

L’analisi “What’s good for visitors?” è strutturata approfondendo tre elementi.

Three Technologies for Museum Visitors by Nina Simon

Un tema che mi interessa particolarmente è quello relativo alla condivisione di contenuti. Leggete, ad esempio, una mia veloce riflessione fatta nel post Ma dove sono le belle immagini. In queste slide Nina solleva il problema, diffuso, delle restrizioni (su foto e riprese video) imposte ai visitatori, ospitando il pensiero di una viaggiatrice.

Three Technologies for Museum Visitors by Nina Simon

Ecco la presentazione completa.

Non dimenticate di guardare anche tutte le altre realizzate dall’autrice: sempre preziossissime e ricche di molte case history.

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Explore Tate Britain

Grazie alla preziosa segnalazione di Miriam di BiblioBaranzate ho avuto il piacere di leggere questo articolo di Rob Gollin Dalla tela allo schermo.

Provate a dargli un’occhiata e ditemi se siete d’accordo con Martijn Stevens. Che dice? Ve ne riporto un estratto:

Il sito web di un museo offre al massimo solo un’idea della visita reale. La digitalizzazione della collezione è spesso l’obiettivo finale. Al contrario, dovrebbe essere solo un inizio se il museo vuole veramente partecipare alla dinamica artistica della società.

L’articolo riporta anche buoni esempi come TATE e altri progetti.

Alla Tate è possibile trovare su Google Streetview i posti che sono dipinti sui quadri, e con “Art on Demand“, i visitatori del sito possono comprare delle riproduzioni dei quadri, cornice compresa. Secondo Stevens alcuni musei stanno facendo degli esperimenti, come il Rijksmuseum di Amsterdam e il Kröller-Müller a Otterlo (vicino a Utrecht). “Ma quando bisogna fare i conti con i tagli di bilancio, questi esperimenti sono i primi a saltare, poiché la collezione è sempre prioritaria”.

Come si vede continuano a piovere gli esempi di musei e istituzioni “digital oriented”: non si tratta di essere alla moda ma semplicemente di sperimentare nuove vie per la condivisione artistica e culturale. Navigando, gli esempi positivi e negativi non mancano.

Avete segnalazioni di best o worst practice?

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demuseum_server

Museumserver

Continua l’appuntamento con l’evoluzione in Rete delle istituzioni culturali. Per leggere le altre puntate visitate la categoria “Storia Evolutiva”.

Il 31 gennaio 1994 annuncia l’entrata in Internet anche il Dallas Museum of Art, presentando una serie di servizi ai visitatori online:

Visitors to our ‘online Museum’ have access to general DMA information, such as exhibition and event schedules, gallery guides, and educational documents relating to the Museum and its Permanent Collection. You can also pick up a copy of a new DMA electronic newsletter, ‘CI,’ which details the activities and services of the Museum’s new Collections Information Center. A selection of digital images from the Museum’s Permanent Collection is also available in GIF format. Each image file includes not only a picture of an artwork, but also a full text identification label and in many cases extended remarks about the piece written by our Curatorial staff. Visitors are welcome to download these images for their personal, educational use (Kevin J. Comerford, 1994)

Nel febbraio dello stesso anno il National Museum of American Art amplia i proprio contenuti in Rete consentendo di leggere libri o scaricarseli gratuitamente per la stampa. Una curiosità deriva dal tempo di download che occorreva per scaricarsi immagini digitali:

Note that currently the images must be downloaded from the system to one’s computer, a process that takes from eight to twenty minutes per image (Joan Stahl, 1994)

1995-1996 Si aggiungono, tra i tanti, tre musei di Chicago (The Field Museum, Chicago Academy of Sciences, Oriental Institute Museum), in Francia il Pompidou Center, Museums and Galleries of Southern Utah University, San Diego Model Railroad Museum, National Museums of Scotland, New Mexico Museum of Natural History and Science.

Il 31 dicembre 1995 nasce De Museumserver, una piattaforma in Internet per i musei olandesi e, restando sempre in Europa, investe nello sviluppo della Rete anche l’Hunterian Museum (University of Glasgow) con un progetto diviso in tre fasi, in collaborazione con gli studenti.

What started out as an idea discussed over a beer (or two) between myself and my colleague Chris Johnson from Computing Science, has developed into what we consider to be a worthy framework from which to expand into new areas of heritage presentation over the network. The first phase involved a group of third year honours students examining ways of solving navigation and design problems related to the presentation of museum artefacts on the web. Stage two had one of our IT Masters candidates looking at the problem of download time for video over the web. Both these phases are now complete. The students concerned all received high ratings for their reports.(Jim Devine, 1995)

In questi anni si diffondono anche le prime survey (soprattutto all’interno dei musei scientifici) ed i primi corsi e seminari riguardanti l’utilizzo del web da parte dei musei. Inoltre, in molti post, c’è la volontà di sapere quali sono gli indirizzi di alcuni musei e da qui la necessità di tenere sempre aggiornate diverse liste con gli indirizzi web di musei o di risorse utili:

Here is the list of Web sites which can be helpful for anyone interested […] The Consortium for the Computer Interchange of Museum Information (CIMI) […], Museum Online Resource Review […],The WWW Virtual Library […],WWW Virtual Library museums pages. (Tatyana Dumova, 1996)

Does anybody know where to find the web site addresses of the world’s famous museums like, Louvre, musee d’Orsay, Victoria and Albert Museums and Uffizi Gallery and other museums in Europe? Need urgent help. Please e-mail me if you know. Tks (anonimo, 1996)

There are roughly 300 *science* *museums* on the www now. According to my observations, the number of science museums on the www has doubled about every two months. (Arthur Anderson, 1996)

Alla prossima…

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MUSEUMS_AND_THE_WEB

Museums and the Web 2010

Fornire un’evoluzione temporale della comunicazione web da parte delle istituzioni culturali è materia complessa: sui siti web attuali di musei o altre istituzioni non vi è traccia della loro storia evolutiva su Internet, e soprattutto non sembrano esistere copie delle prime homepage pubblicate.

Tuttavia ci sono due risorse interessanti a disposizione: la lista di discussione sui musei dell’ICOM e l’evoluzione negli anni della conferenza “Museums and the web”.

museums_list

MUSEUM-L@HOME.EASE.LSOFT.COM

La prima risorsa riguarda i contatti, le discussioni, i confronti tra operatori culturali e fornisce una mole di dati davvero impressionante, impossibile da consultare interamente: sono conservati tutti i post dal gennaio 1994 ad oggi! Molti link a website e risorse non funzionano ma leggere i vari messaggi rende l’idea di come è evoluto Internet e conseguentemente l’utilizzo di questo da parte delle istituzioni culturali. Purtroppo, dal momento che ci sono semplici post e pochi link funzionanti, ci aiuta poco a capire su come concretamente le singole realtà culturali sviluppavano l’approccio al web.

La seconda risorsa che abbiamo a disposizione è rappresentata dai paper che a partire dal 1997 vengono presentati alla conferenza Museums and the Web, organizzata da Archives and Museums Informatic: è un congresso con cadenza annuale, nel quale, grazie ai lavori provenienti da tutto il mondo, si fa il punto sul rapporto tra istituzioni culturali e Internet. Ci sono workshop, dimostrazioni, papers: il materiale è interamente consultabile online.

La lista di discussione dell’ICOM offre una maggiore quantità di dati a partire dal 1994 ma i papers di “Museums and the web”, pur partendo dal 1997 offrono indicazioni più specifiche sulle singole realtà.

All’interno della sidebar a destra ho aggiunto una categoria apposita (Storia evolutiva), nella quale farò rientrare i post che settimanalmente dedicherò all’argomento: questi sono presi direttamente dal mio ebook (download free), dove c’è un capitolo appositamente dedicato all’evoluzione del rapporto tra museo e web.

Alla prossima puntata!

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