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Posts Tagged ‘presentazione’

Riporto di seguito la nuova presentazione Jim Richardson, 6 Arts Marketing Trends from the UK tenuta al British Council Digital Creative Conference, Tokyo.  I focus del lavoro sono: Going Social, Starting conversations, Crowdsouring, Beyond the walls, Collaboration, Gamification.

Qui trovate il post di Jim.

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Ringrazio di cuore Giulia Simi per la citazione di fucktorymuseum all’interno della sua presentazione “Musei e Social Media. Una relazione piena di paure“, mostrata durante l’evento GGD8 a Bologna lo scorso 13 novembre.

La presentazione, partendo dall’evento #askacurator, mostra poi lo scenario delle istituzioni culturali italiane su Twitter, provando anche ad analizzarne la performance: soprattutto si evidenzia uno scarso utilizzo di questo presidio da parte di tante istituzioni del nostro paese.
L’incredibile successo di #askacurator in tutto il mondo, e la sola partecipazione del Mart per quanto riguarda la compagine italiana, mostra ancora una volta come si sia persa una grande occasione di “incontro” con gli utenti.

La presentazione prosegue anche analizzando una grande esempio di social media marketing: l’esperienza del Brooklyn Museum.

Di seguito la presentazione di Giulia Simi.

Giulia cura anche un bellissimo blog (che ho prontamente aggiunto tra i preferiti): Excentrica.

Su tutti vi segnalo il post Esempi di social media marketing: il Brooklyn Museum.

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Per chi, come me, ha perso l’appuntamento “Surfing and walking: i musei e le sfide del 2.0” consiglio vivamente la lettura del post Complexity vs Technology, pubblicata su Diversamente Agile.
Una review (ma non solo) dell’incontro in cui Luca Melchionna racconta diverse criticità che condivido ampiamente.

When negotiating with italian museum directors and curators, the idea that the web2.0 is a move to “catch up with technology” and “reach out to young people” might be very effective in the beginning. It may be the key to at least start doing something. However, there is a downside: in italian culture, “technology” and “youth” share a common problem: they are perceived as fashionable, disposable items, and portrayed by virtually all media (including high-quality newspapers) as “something detached from reality”. In order to be perceived as taking part in the spirit-of-your-time, right now, in Italy you need to be old and anti-technology. This says a lot about the mess we’re in in the Bel Paese.
In our culture it is perfectly acceptable to declare you despise technology and get away with an image of charme, originality and self-confidence. This applies to popular culture, to conservative petite bourgeoisie and even to leftist radicals.

Questo è solo un breve estratto, il post è molto corposo e offre diverse utili considerazioni per appronfondire la discussione in merito all’utilizzo della tecnologia all’interno dell’ambiente museale.
Per fortuna sono nati blog, soprattutto di addetti ai lavori, che hanno contribuito se non altro a sviluppare un costruttivo confronto in questo senso: nel mio piccolo, alcune delle interviste raccolte presso diversi musei italiani testimoniano che all’interno di questi ci sono persone che intendono la tecnolgia come una reale opportunità.

Di seguito la presentazione di Luca.

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Museums and the Web 2009

Museums and the Web 2009

Durante l’ultima edizione di Museums and the Web 2009 si è tenuto un interessante workshop sulla pianificazione delle attività 2.0 da parte dei musei.

Potete trovare alcuni appunti dell’incontro, qui.

Sotto una breve presentazione del lavoro.

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SNMNH > Homepage

SNMNH > Homepage

Segnalo questa presentazione che Nina Simon (sorta di guru del Web 2.0 applicato ai musei) ha tenuto allo Smithsonian National Museum of Natural History.

Il workshop spiega la web strategy che un museo del genere dovrebbe seguire per interagire al meglio col proprio pubblico. Con parole chiare lo spiega la stessa Nina:

“I started from curator David Allison’s suggestion that the Smithsonian is moving from being “their” Smithsonian to becoming “everyone’s” Smithsonian, and examined the conceptual and practical actions required to make this happen.”

Se non vi va di leggere le slide vi consiglio di guardare il video del wokshop.

View more presentations from Nina Simon.

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