Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘facebook’

In questi giorni si è tenuta la conference “regina” per quanto riguarda musei e scenari digitali: Museums and the Web (11-14 aprile 2012, San Diego). In un altro post mostrerò i progetti digitali che sono stati premiati in questa edizione 2012.

Uno di questi, però, merita un’attenzione particolare e così lo svelo qui, a parte: si tratta del website www.museum-analytics.org, vincitore nella categoria “Museum Professional”. Già perchè questo strumento credo possa interessare parecchio agli addetti ai lavori che preparano report e benchmark sulla situazione museale nello scenario digitale.

Il tool è in versione Beta ma i dati di engagement relativamente a siti, profili Facebook e Twitter sono aggiornati e “montati” in grafica.

Museum Analytics is an online platform for sharing and discussing information about museums and their audiences. For each museum there is a daily updated report with information about online and offline audiences. These reports are an essential tool for communication departments to evaluate and understand their progress.
One of the most powerful aspects of Museum Analytics is the fact that many great museums are brought together online. Information about more than 3000 museums is already included and the list is still growing. Museum Analytics has the potential to make the worldwide presence of museums and their impact on our daily lives visible.

Vedremo in che modo evolverà e quale sarà la versione definitiva ma pare già molto utile!

Read Full Post »

Lo staff di Palazzo Madama di Torino ha pensato ad un vero e proprio evento offline per comunicare e lanciare la nuova timeline du Facebook: “I like…Palazzo Madama“, una giornata speciale per i fan di Facebook.

Ecco la comunicazione dell’iniziativa, pubblicata anche su LaStampa.it:

In occasione del lancio della nuova timeline di Facebook, il 30 marzo 2012, i fan della pagina di Palazzo Madama sono invitati in museo martedì 3 aprile, giornata di gratuità, per fotografarsi insieme alla loro opera preferita con il pulsante analogico “Mi piace” appositamente creato per l’occasione. Le foto, condivise sulla bacheca del museo, saranno mensilmente usate nella nuova copertina del diario Facebook di Palazzo Madama.

Un’idea carina a cavallo tra online e offline con l’obiettivo di chiamare pubblico presso il palazzo.
Tuttavia, lo staff, sempre molto attento ai nuovi media, ha anche già iniziato a riempire la timeline di contenuti “storici” (sul tema ho scritto poco tempo fa su IlFattoOnline) realizzando una sorta di archivio multimediale.

Inoltre, tra le tab della pagina Facebook, è stato inserito anche il profilo Pinterest del museo.

Read Full Post »

Il blog della conferenza Museums and the Web offre sempre molte notizie relative a progetti digitali dei musei di mezzo mondo. Tuttavia, come ho già scritto altre volte, i contenuti forse più interessanti sono quelli relativi alla ricerca del personale da parte di musei e istituzioni culturali (soprattutto USA).

Trovo questi annunci molto utili per 3 motivi:

  • spesso offrono esperienze lavorative davvero notevoli per chi è interessato ai nuovi media in ambito museale.
  • mostrano l’estrema attenzione che certe realtà culturali hanno nei confronti del digitale.
  • consentono di vedere sia quali sono le attività previste sia quali sono le competenze richieste. Ci si può fare dunque un’idea precisa delle nuove professionalità che molti musei vanno cercando.

In questo senso, il Metropolitan Museum of Art è alla ricerca di un Online Community Manager.

The Digital Media department is looking for an Online Community Manager to lead social media efforts for the Metropolitan Museum of Art. Working under the direction of the Senior Manager of Online Marketing & Community Development, the Online Community Manager will encourage, facilitate, and develop relationships with the Met’s online audience through a range of social media and networking sites.

Queste le attività previste:

* Provide daily content with SEO value, track metrics, monitor and respond to conversations
* Plan and implement creative programs to grow fan base, traffic to websites, and engagement
* Manage the Met’s communities on Facebook, Twitter, Flickr, FourSquare, Tumblr, and other social media
* Develop and manage editorial calendar for key social media initiatives, and publishing status updates and reports, as appropriate
* Moderate blog comments and participate in blog discussions
* Listen to users and solicit and interpret user feedback
* Translate feedback into actionable recommendations for audience and revenue growth
* Analyze and report on user activity data; develop the Museum’s understanding of visitors’ behavior and their connections to us online
* Moderate and be the voice of the community and the translator between the users and the Museum’s stakeholders.

Per quanto riguarda le competenze richieste e tutti i contatti, leggete il post completo qui.

Read Full Post »

MET Homepage

Il MET Museum ha da poco rinnovato il proprio sito web.
Ora sulla propria pagina Facebook lo staff ha creato una TAB interattiva nella quale chiede espressamente il parere del pubblico online: alcune domande a risposta chiusa altre libere, con l’intenzione di capire come è stato accolto il nuovo presidio.

Sempre su Facebook è stata lanciata la pagina dedicata allo store del museo: www.facebook.com/metstore.

Read Full Post »

Dopo una corposa ristrutturazione riapre le sue porte domenica 2 ottobre Het Scheepvaartmuseum, The National Maritime Museum di Amsterdam.
In questi giorni lo staff museale ha aperto anche la propria pagina Facebook (tra l’altro con una splendida welcome page con tanto di slideshow).

L’iniziativa che sta facendo il giro del web è legata proprio al lancio del video che promuove la nuova fanpage (e il museo ovviamente). Lavoro grafico, astuzia, e tantissimo “sense of humor”…
Non perdete il video qui sotto, condiviso proprio qualche ora fa.

 

Read Full Post »

Ok, non è un museo ma è pur sempre uno spazio digitale attraverso il quale apprendere informazioni su animali, piante, territori, luoghi e molto altro … Sto parlando della pagina facebook del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, che seguo con interesse da qualche mese e con attenzione crescente nelle ultime settimane. Perchè?

Bhè per cominciare, trovo davvero rilassante imbattermi (tra i deliranti update spesso presenti sulla mia bacheca!) in alcune splendide fotografie che “portano” un po’ di natura in ufficio, oppure in brevi post che in 2 righe veloci mi aggiornano su eventi ospitati in piccoli borghi, per non parlare delle “dritte” utilissime sul comportamento da tenere in alcune occasioni “particolari” come l’incontro con alcuni … lupi.

Belle foto, dunque, ma anche una grande voglia di condividere un territorio con le sue specificità, attraverso una informazione a 360°.
Tra gli ultimi progetti, vi consiglio di guardare questo album relativo all’iniziativa Progetto Lupo e la bella discussione che ha generato tra gli utenti.
Ovviamente, il mio suggerimento, oltre a seguire digitalmente le attività del parco, è quello di andare ad esplorarlo fisicamente! Trovate tutte le info qui.

Read Full Post »

facebook.com/gettymuseum

Che l’utilizzo dei social media all’interno del museo necessiti spesso di un forte cambiamento organizzativo interno, lo abbiamo visto molte volte. Tuttavia è sempre molto interessante scoprire testimonianze concrete di progetti in grado di illustrare problemi, criticità e successi.

In occasione di Museums and the Web 2011, Dana Allen-Greil, (National Museum of American History, Smithsonian Institution), Susan Edwards e Jack Ludden (J. Paul Getty Trust) e Eric Johnson (Monticello) hanno presentato un paper molto interessante: Social Media and Organizational Change.

With the authors’ multiple perspectives, this paper highlights some of the ways that social media are changing the ways that staff communicate and work together, and addresses issues such as whether to distribute management of social media content across an organization or to centralize efforts; how to find tactics for educating and training staff about what social media are; and how social media can further the mission, set new expectations for current staffing positions held within the museum, and promote a cultural shift that embraces collaborative, agile ways of interacting with our peers and our audiences.

Il paper analizza in modo abbastanza approfondito i diversi approcci e le diverse criticità emerse nelle tre organizzazioni: NMAH, Getty, Monticello.
I tre autori non si sono limitati a realizzare un paper ricco di spunti di discussione relativi alla comunicazione interna circa l’esperienza social, ma hanno realizzato un fondamentale spazio wiki (utilizzando il comodissimo PBWorks) nel quale trovate esempi di Social Media Plan, Policy molto dettagliate, post, paper e presentazioni.

Sono sicuro che troverete documenti utili su cui sperimentare l’approccio social della vostra istituzione, anche se temo che non tutti hanno la possibilità di disporre di uno staff di 6 persone per curare la presenza su Facebook, come avviene al Getty!
Ad ogni modo ecco qui la pagina nella quale trovare anche diverse Blog policy: Example Social Media Policies and Plans.

Buona lettura!

Read Full Post »

Scovando in rete un contenuto simile ho pensato a quanto mi sarebbe piaciuto leggerlo qualche anno fa, quando stavo preparando la tesi su Musei e Nuovi Media.
Sono comunque felicissimo di condividere la tesi “A Museum without Walls. Towards a more dynamic Museu Picasso Barcelona through the web 2.0” di Jacqueline Glarner.

La tesi analizza la strategia del Museo Picasso di Barcellona, evidenziando aspetti positivi e negativi dell’attività digitale dell’istituzione. Ecco alcune conclusioni di Jacqueline:

The results of the work may also serve as an example for other museums interested in getting started or enhancing their presence in the world of 2.0. Some key concepts:

  • The museum has to accept the visitor as an equal partner. The willingness to enter into dialogue with and embrace new content suggested by visitors must be honest and real.
  • It is worth planning strategically: in other words, treating 2.0, and even better all communication, as a whole.
  • This also goes for evaluation of the institution’s current position — that is, its specific needs and capabilities (financial and human resources).
  • The museum must be able to generate new content that is interesting to users.
  • It is very important to involve all of the museum staff in 2.0. We are talking here about ‘internal energizing’.
  • Actions must be evaluated on a regular basis and conclusions drawn.

Bello anche vedere l’attenzione che l’istituzione stessa ha mostrato al lavoro di Jacqueline Glarner, con tanto di ringraziamento sul blog ufficiale del museo.

Di seguito un breve assaggio del suo lavoro di tesi.

Read Full Post »

Le interviste che ho realizzato ad alcuni addetti ai lavori in ambito museale evidenziano come ci sia una grande attenzione e una giusta cautela per quanto riguarda l’apertura di uno o più blog museali.
Sono tanti gli esempi che si trovano in rete, e dai quali possiamo catturare elementi preziosi.

Un’iniziativa interessante è quella organizzata in occasione della mostra Gauguin: Maker of Myth, presente fino a gennaio 2011 alla TATE Modern.
Se andate sulla pagina Facebook della TATE, trovere una tab dal titolo “Curator Blog!”, che “promuove” i post della co-curatrice dell’evento, Christine Riding.

facebook.com/tategallery

Il blog della TATE esiste da tempo, approfondendo temi relativi a TATE Modern, TATE Collections e TATE Archive. Ora, con l’inizio della mostra, il blog contiene anche i post della curatrice, che racconta i dietro le quinte, chiede suggerimenti e interagisce in modo davvero molto informale e piacevole con gli utenti.

Qui trovate tutti i suoi interventi, che disegnano una sorta di timeline della mostra, dall’installazione all’apertura fino alla richiesta di feedback agli utenti dopo una settimana dall’apertura.

Inutile dire che il coinvolgimento degli utenti è altissimo (ben 149 commenti ad un singolo post!), e come spesso accade dai commenti degli utenti escono sugerimenti molto interessanti e curiosi.

“I just wanted to add my thanks to you, Christine, for giving us this privileged, access-all-areas look at how a blockbuster exhibition comes together, and sharing your insights into this extraordinary artist.”

“Next time you should rig up a webcam so we can see a gallery coming together over the preparation

“thanks for sharing the installation with us step by step, it makes me feel the excitement of seeing everything come together and create something beautiful”

La mostra è stata inaugurata il 30 settembre 2010, ma i post della curatrice iniziano il 10 agosto con una sua presentazione e continuano (1 post ogni 3 giorni circa) raccontando sia la preparazione dell’evento sia tantissime “stories” su Gauguin.

“Thank you very much Christine for this upcoming exhibition! I am very interested in this blog of yours as it shows me Gauguin from a very different point of view. As I live in Canada, I hope you can feed the blog weekly so we can get to know his work better and be informed about this wonderful exhibition!”

“How nice of you to share these exiting work of planning with us. Very interesting to see how you are working and looking forward to the exhibition.”

Sono veramente molti gli utenti che commentano positivamente  l’idea di un blog che racconti l’organizzazione e che condivida storie e indiscrezioni: il successo, in parte, è dovuto all’immediatezza dei post e alla capacità non così ovvia di Christine di raccontare il tutto con un tono davvero piacevole.

Read Full Post »

Nuova esclusiva “intervista 2.0” di Fucktorymuseum 2.0: dopo Mart, Genova Città Digitale, Museoscienza di Milano e Fondazione Musei Civici di Venezia, è la volta del MAXXI di Roma.

Il Presidente della Fondazione MAXXI, Pio Baldi, ci racconta l’approccio al mondo web e come sta andando l’attività nei canali social. Un contributo molto interessante che svela anche preziose indicazioni sulle attività digitali future della Fondazione.

Un grazie enorme per la disponibiltà al presidente Pio Baldi e a Prisca Cupellini.

MAXXI Community

C’è stata una pianificazione per lo “sbarco” del MAXXI sul Web? Avete analizzato qualche best practice per impostare le linee guida della comunicazione online?

La pianificazione della presenza e delle attività sul web del MAXXI è iniziata ben prima della sua apertura al pubblico. Inizialmente con una sezione di approfondimento all’interno del sito della direzione generale del MiBAC di cui era parte; successivamente, dal 2007, con un suo sito web che aveva l’obiettivo non solo di informare sulle attività in corso ma anche di monitorare e raccontare il cantiere e di creare un primo contatto, virtuale ma diretto, con il nostro pubblico online. I tre anni che ancora ci separavano dall’inaugurazione sono stati, non solo dal punto di vista della comunicazione web, un importante banco di prova e sperimentazione che ci ha visto attivi anche su Flickr e You Tube. Abbiamo poi voluto far coincidere l’apertura al pubblico del MAXXI con un completo restyling del sito e con l’inizio delle nostre attività su Facebook e Twitter.
Sicuramente ci sono esempi interessanti nell’utilizzo della comunicazione online sia in Italia (non possiamo non citare l’importante lavoro portato avanti dal MiBAC in questo ultimo anno) ma soprattutto all’estero (Brooklyn Museum, MoMA, Tate Gallery).
E poi blogger e voci autorevoli nel dibattito internazionale sulle nuove tecnologie della comunicazione, come Jim Richardson, Derrick de Kerckhove, e, ancora, gli appuntamenti annuali con conferenze internazionali su patrimonio culturale e web (Museums and the Web, Museum Next, ecc.)
Essere informati su ciò che accade è di fondamentale importanza ma l’informazione è il punto di partenza da cui prendere slancio e mettere in moto la nostra creatività.

Chi si occupa delle attività digitali del museo? C’è uno staff dedicato?

Si, certo, è stato creato un team preposto alle attività digitali all’interno dell’Ufficio Comunicazione.

twitter.com/MUSEO_MAXXI

Il museo ha una sua pagina Facebook, un profilo su Twitter, Youtube e Flickr: ci descrivete come si organizza l’attività di aggiornamento di questi profili? Ci sono riunioni per capire che “tono di voce” tenere sui vari profili oppure come rispondere ad eventuali critiche postate dagli utenti?

La scelta dei social network su cui avere una presenza “ufficiale” non è stata casuale né si tratta di “presenzialismo”. Sono state scelte delle piattaforme i cui differenti linguaggi ci permettono di dare tagli diversi ai nostri contenuti e alle attività proposte e soprattutto ci permettono di comunicare con pubblici diversi. Un calendario editoriale costantemente aggiornato ci permette di pianificare la comunicazione delle nostre attività. L’interazione con la nostra community è senz’altro la parte più interessante e stimolante: ci confrontiamo ogni giorno con commenti, opinioni, domande. Necessario essere quindi flessibili per essere pronti a cogliere spunti di dibattito, novità, suggerimenti, critiche. La nostra attività web è quindi giornaliera e il “tono di voce” utilizzato è senza dubbio più confidenziale e meno istituzionale rispetto a quello di altri canali ufficiali di comunicazione. Proprio per questo chi ci segue si sente libero di condividere idee, interessi, esperienze, opinioni.

Avete in programma di aprire anche un blog del museo?

Abbiamo riflettuto molto sull’opportunità dell’apertura di un blog e stiamo valutando la strategia editoriale migliore perché il progetto possa partire. Siamo sicuri, infatti, che un pubblico dinamico e curioso come quello del MAXXI porterebbe ad un confronto molto interessante.

Avete realizzato progetti che intrecciano attività online ed offline?

Abbiamo realizzato uno speed-contest che ha unito l’online con l’offline e i risultati sono stati davvero incoraggianti. Il nostro “vero” programma di attività e iniziative dedicate alla community del MAXXI avrà però inizio al partire da questo autunno.

Come risponde il pubblico alle vostre iniziative digitali? I social media vi stanno aiutando a migliorare la comunicazione con il pubblico?

Il pubblico del MAXXI è estremamente attivo e ricettivo. Avere un rapporto diretto e quotidiano con un numero sempre maggiore di persone ci permette di avere un feedback immediato sulle nostre proposte culturali e non solo. Ciò che vogliamo stimolare è infatti un confronto più ampio sul mondo della creatività contemporanea.

Il MAXXI su Facebook

Lo Smithsonian Istitution sta provando a lanciare Smithsonian Commons per facilitare la condivisione dei contenuti (video, foto, ebook, applicazioni, ecc.) con gli utenti. Voi avete intenzione di utilizzare il web esclusivamente come strumento di marketing (contest, promo a tempo, ecc.) oppure c’è in ballo qualcosa che va “oltre”, tipo progetti “didattici” che sfruttano le potenzialità della Rete?
Inoltre, un argomento di strettissima attualità è rappresentato dalle potenzialità del mobile: avete progetti circa il mobile “ interno” (audio guide, iPod, ecc.) o “esterno” (sito mobile, applicazioni per smartphone)?

Il pubblico dei musei è cambiato, sono cambiate le sue esigenze e di conseguenza è cambiato il modo di comunicare con esso. Obiettivo del MAXXI è utilizzare le nuove tecnologie per rendere l’arte e l’architettura sempre più accessibili e istaurare un rapporto sempre più diretto e interattivo con gli utenti, in modo semplice, veloce, efficace. Le nuove tecnologie danno, ad esempio, la possibilità di ampliare le modalità di visita e le informazioni da offrire al pubblico, sia dal punto di vista della quantità che della qualità. Inoltre, le applicazioni per smartphone hanno ormai una grande facilità di utilizzo e la nostra attenzione è rivolta anche a queste. Il sito mobile del museo, ad esempio, è già in corso di realizzazione e sarà accessibile a breve.

Per quanto riguarda l’attività digitale, quali sono i progetti per il futuro?

Molti i progetti in corso. Siamo interessati alle potenzialità offerte dai social network che utilizzano la geolocalizzazione. E poi alle applicazioni per smartphone e per iPAD che accompagnino i visitatori alla scoperta del MAXXI, delle sue collezioni e non solo. Ad esempio l’utilizzo del QRcode e di specifiche applicazioni permetterebbe ai visitatori di scegliere e personalizzare il proprio percorso nel museo e, al tempo stesso, di avere una guida multimediale che gli permetta di interagire con le opere e scoprirne i dettagli.
Stiamo lavorando, inoltre, per mettere a disposizione degli utenti il patrimonio audio e video del museo, raccolto in 10 anni di incontri, con artisti e architetti, curatori e critici, conferenze e convegni anche di respiro internazionale, tramite l’utilizzo di applicazioni per organizzare e riprodurre le nostre raccolte digitali. Presto tutto ciò sarà su iTunesU.

Read Full Post »

Older Posts »