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Domani grande festa al Mart di Trento e Rovereto per i 10 anni del museo!
Il programma è ricchissimo, l’ingresso al museo gratuito e le porte saranno aperte dalle 10 alle 22. Trovate tutte le informazioni su ospiti e mostre qui.
L’hashtag per seguire l’evento su twitter è #dieciannidimart e in tutto il museo ci sarà il wi-fi ad accesso libero per tutti.

Il nuovo sito del Mart!

Oltre gli ospiti e alle mostre che animeranno la giornata di domani, ci sono alcune novità digital davvero molto interessanti: su tutti emerge il nuovo sito internet, riprogettato da zero, che rende più facile l’accesso al patrimonio e agli eventi del Mart, privilegiando la prospettiva dell’utente e l’uso in mobilità delle molte risorse a disposizione.
Le risorse disponibili in rete sono molte: un’app per smartphone sviluppata da Telecom, Trento Rise e Mart, che riconosce le opere de “La magnifica ossessione” e fornisce approfondimenti; centinaia di immagini diffuse sulle reti sociali del museo; e concorsi fotografici come “Il mio Mart”, realizzato con il quotidiano “Trentino”.

Di seguito una gallery del nuovo sito del Mart.

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In questi giorni si è tenuta la conference “regina” per quanto riguarda musei e scenari digitali: Museums and the Web (11-14 aprile 2012, San Diego). In un altro post mostrerò i progetti digitali che sono stati premiati in questa edizione 2012.

Uno di questi, però, merita un’attenzione particolare e così lo svelo qui, a parte: si tratta del website www.museum-analytics.org, vincitore nella categoria “Museum Professional”. Già perchè questo strumento credo possa interessare parecchio agli addetti ai lavori che preparano report e benchmark sulla situazione museale nello scenario digitale.

Il tool è in versione Beta ma i dati di engagement relativamente a siti, profili Facebook e Twitter sono aggiornati e “montati” in grafica.

Museum Analytics is an online platform for sharing and discussing information about museums and their audiences. For each museum there is a daily updated report with information about online and offline audiences. These reports are an essential tool for communication departments to evaluate and understand their progress.
One of the most powerful aspects of Museum Analytics is the fact that many great museums are brought together online. Information about more than 3000 museums is already included and the list is still growing. Museum Analytics has the potential to make the worldwide presence of museums and their impact on our daily lives visible.

Vedremo in che modo evolverà e quale sarà la versione definitiva ma pare già molto utile!

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Da qualche settimana è online il nuovo sito del Louvre. Rivisto in modo sostanziale rispetto al precedente, il nuovo spazio digitale punta forte sugli elementi visual.
Personalmente non trovo particolarmente interessanti i siti museali che mi accolgono con scritte e menu incomprensibili o, peggio, con animazioni lente e complesse. Al contrario, amo quando un museo mostra ricche e immediate slideshow a tutto schermo, sia per mostrarmi le sue bellezze, sia per promuovere le ultime mostre presenti.
In queste senso ho trovato subito accattivante questo nuovo sito del Louvre. Inoltre cliccando una delle voci del menu in alto si ottiene immediatamente una overview colorata delle sottosezioni senza abbandonare l’homepage: anche questa navigazione mi pare pratica e immediata. Interessante anche la scelta di mantenere in tutto il sito un comodo menu rapido sempre in evidenza sulla destra con alcuni dei servizi solitamente più utilizzati: search, calendar, online media (per vedere video), tickets e shopping.

Il Louvre scende in campo con Nintendo 3Ds

Più discutibile ma senz’altro interessante è la scelta, per la prima volta in assoluto in ambito museale, di far sbarcare il museo anche sulla consolle portatile 3D (ma senza la necessità degli occhiali) di Nintendo.

Visitors will be able to locate themselves within the Louvre, choose themed itineraries including special ones for children, and listen to hundreds of recorded commentaries, in seven languages, about the works on display.

A quanto pare il museo si prepara anche ad aggiornare tutte le applicazioni mobile. Un 2012 all’insegna della progettazione digitale come spiega Agnes Alfandari (museum’s head of multimedia) in quest’articolo.

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Il Brooklyn Museum rappresenta senz’altro una best practice per quanto riguarda la comunicazione online. In questo senso, se ancora non avete esplorato la sezione online “exhibitions“, fatelo subito per scoprire come si mostrano in modo chiaro tutte le informazioni circa mostre, eventi, installazioni permanenti: due colonne, abstract facili da leggere con immagine in preview e un menu sulla sinistra con 5 pratici punti per vedere cosa c’è attualmente in museo, cosa ci sarà e l’archivio delle mostre passate.

Nessun gioco multimediale o effetti speciali di sorta, ma tutte le informazioni di base sono condivise in modo chiaro consentendo una piacevole fruizione.
Tutto qua? Niente affatto! Provate a selezionare una mostra: scegliamo ad esempio “Sanford Biggers: Sweet Funk—An Introspective“.

Ecco che si presenta una struttura molto ben disegnata e che si mantiene poi per tutte le altre mostre senza mai mandarci in confusione: menu sulla sinistra fisso, immagine in anteprima con abstract e ampia descrizione sottostante. Tutto questo si arricchisce di una serie di contenuti multimediali sulla destra.
Qui a seconda della mostra ci possono essere spazi dedicati a video, slideshow, particolari applicazioni di engagement (provate la sezione participate di questa mostra ad esempio!) audio e un box multimediale immediatamente riconoscibile con 4 aree: Media, Talk, Print, Events.

In sostanza quindi, all’interno di una sola pagina vengono mostrati tutti i contenuti relativi a quella mostra: in particolar modo si uniscono i contenuti più istituzionali con elementi UGC (come i commenti degli utenti nella sezione “Talk”).
Davvero un gran bel lavoro!

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MET Homepage

Il MET Museum ha da poco rinnovato il proprio sito web.
Ora sulla propria pagina Facebook lo staff ha creato una TAB interattiva nella quale chiede espressamente il parere del pubblico online: alcune domande a risposta chiusa altre libere, con l’intenzione di capire come è stato accolto il nuovo presidio.

Sempre su Facebook è stata lanciata la pagina dedicata allo store del museo: www.facebook.com/metstore.

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Ci sono spazi digitali che sfruttano in pieno le potenzialità offerte dai contenuti multimediali, dove la storia viene raccontata in modo modernissimo ma senza mai perdere nulla in termini di profondità d’analisi.
Un esempio è il website (pluripremiato) dedicato alla casa di Anne Frank.

Tutto il sito ha una fruizione davvero piacevole, i contenuti condivisi sono moltissimi e presentati con cura. Ci sono risorse ad hoc per gli insegnanti e i ragazzi delle scuole, oltre ad una nitida scelta di navigazione tra “La storia di Anne Frank” e “Visita il museo”.
Tra le risorse multimediali si distinguono la cronologia per immagini e il tour 3D (questo non ancora in lingua italiana).

Timeline

La timeline, che mescola testi ed immagini, è davvero eccezionale. Inoltre ci sono ricchi suggerimenti di navigazione, oltre a colori che definiscono i vari periodi presi in esame. Provate a sfogliarla e sarete subito presi dalla voglia di continuare ad indagare, leggere, guardare.

Anche il tour in 3D è ben fatto con immagini e video nei vari punti di interesse. Personalmente trovo la timeline più informativa e di facile consultazione, ma certamente anche la visita virtuale è di forte impatto.

Ecco qua anche il making of.

In conclusione, una pagina fondamentale della storia mondiale analizzata e raccontata in modo davvero esemplare.

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Dopo un periodo di intenso lavoro e qualche giorno di festa, eccomi di nuovo qui con una novità dal mondo New Media & Musei. Sono molto felice di dedicare il primo post del 2011 ad una realtà italiana: Palazzo Madama di Torino.

Lo staff ha da poco realizzato il nuovo website del museo ripensando l’intera comunicazione digital: sono stati infatti aperti diversi presidi social (mostrati anche in homepage) e il blog del museo. Inoltre, seguendo una prassi ormai diffusa, lo staff ha realizzato dei comodi video tutorial che mostrano le nuove funzionalità del sito web.

Ma andiamo con ordine e vediamo, attraverso le parole di Carlotta Margarone, cosa c’è dietro questa riprogettazione della presenza web del museo.

La costruzione del senso di marcia, della forma e dei contenuti della presenza web di Palazzo Madama ha seguito molteplici linee guida: l’osservazione e l’ascolto, in primo luogo. Osservare i siti web e le strategy di altri musei, più o meno simili a noi per contenuti e mission; fare un collage di spunti interessanti, anche di altre esperienze, quali l’informazione o il marketing aziendale, adattandoli alle esigenze specifiche della nostra istituzione; l’ascolto dei commenti, delle esigenze degli utenti rispetto a un sito web museale al sito web specifico di Palazzo Madama; la sperimentazione in prima persona dei siti internet, dei linguaggi del web, la costruzione di una semantica utile a costruire un linguaggio condiviso con i tecnici informatici; queste le linee guida seguite per costruire http://www.palazzomadamatorino.it.

Ascolto, sperimentazione, osservazione, nuovi linguaggi, sono dunque le keyword guida di questa nuova avventura.

Ovviamente i budget a disposizione delle realtà italiane per operazioni legate ai nuovi media immagino siano ridotte più che mai: in realtà questo è probabilmente vero per l’intero operato delle istituzioni culturali.
Tuttavia, esempi come questo di Palazzo Madama mostrano come idee e voglia di innovare possano spingere a sperimenatre con i nuovi media, nonostante tutto. E, soprattutto, trasmettono entusiasmo.

Il blog gestito dallo staff, ad esempio, getta uno sguardo “dietro le quinte” del lavoro interno al museo: una cosa che personalmente trovo assolutamente interessante. Ecco la presentazione del blog:

Da oggi cercheremo di raccontare la vita del museo con la voce di chi lavora dietro le quinte: gli uffici dei conservatori, lo staff degli educatori e dei comunicatori, i responsabili della segreteria e della gestione…Il racconto della nostra quotidianità, dei musei o delle mostre che ci piacciono, i restauri, la creazione degli eventi, i libri che stiamo leggendo e tanto altro. Di tutto questo vogliamo discutere con voi, conoscere le vostre opinioni, ascoltare i vostri suggerimenti.

All’interno del canale Yotube trovate i primi video “how to” relativi alla navigazione nei nuovi presidi: www.youtube.com/palazzomadamatorino.

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La crescita della navigazione web attraverso smartphone (di ogni tipologia) è vertiginosa: proprio qualche settimana fa una mia collega ha realizzato un post presentando uno degli ultimi studi sul tema.

La fruizione di contenuti digitali (sia articolati sia semplici notizie testuali) passa sempre più spesso attraverso i cellulari. Sembra elementare investire quindi in applicazioni e contenuti creati ad hoc: in questo blog ho più volte mostrato App studiate per valorizzare i contenuti di una mostra, di una collezione o veri e propri cataloghi digitali. Tuttavia, non si vive di solo iPhone, iPad o Android.

E soprattutto non si vive di sole applicazioni. Credo che per un’istituzione culturale che punti a comunicare al meglio verso tutti gli utenti in ambito digitale non si possa prescindere dallo sviluppo (anche molto semplice) di un buon mobile site.

Così ho fatto un piccolo test.
Ho un Nokia 5530, smartphone ora di fascia medio bassa, ma con uno schermo di buon livello di 3,2” che consente una navigazione piuttosto piacevole. Bene, con questo Nokia ho provato a navigare alcuni dei più importati siti museali italiani.

Il risultato?

Nessuna versione mobile presente (ad eccezione del Mart), difficoltà di caricamento, lentezza, layout sgangherato.
Poi mi sono detto: proviamo con l’arcinoto Brooklyn Museum. Ecco, il sito si carica in meno di 2 secondi e ci sono tutte le info principali, e la visualizzazione è ottima da qualsiasi smartphone. Ancora più semplice ma comunque esaustivo è anche il mobile site del Powerhouse Museum di Sydney.
Un po’ quello che offre wordpress gratuitamente, per intenderci.
Info, orari, come raggiungere il museo, news: tutto presentato in modo davvero molto semplice e veloce.
Anche per un Nokia di bassa lega.

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Explore Tate Britain

Grazie alla preziosa segnalazione di Miriam di BiblioBaranzate ho avuto il piacere di leggere questo articolo di Rob Gollin Dalla tela allo schermo.

Provate a dargli un’occhiata e ditemi se siete d’accordo con Martijn Stevens. Che dice? Ve ne riporto un estratto:

Il sito web di un museo offre al massimo solo un’idea della visita reale. La digitalizzazione della collezione è spesso l’obiettivo finale. Al contrario, dovrebbe essere solo un inizio se il museo vuole veramente partecipare alla dinamica artistica della società.

L’articolo riporta anche buoni esempi come TATE e altri progetti.

Alla Tate è possibile trovare su Google Streetview i posti che sono dipinti sui quadri, e con “Art on Demand“, i visitatori del sito possono comprare delle riproduzioni dei quadri, cornice compresa. Secondo Stevens alcuni musei stanno facendo degli esperimenti, come il Rijksmuseum di Amsterdam e il Kröller-Müller a Otterlo (vicino a Utrecht). “Ma quando bisogna fare i conti con i tagli di bilancio, questi esperimenti sono i primi a saltare, poiché la collezione è sempre prioritaria”.

Come si vede continuano a piovere gli esempi di musei e istituzioni “digital oriented”: non si tratta di essere alla moda ma semplicemente di sperimentare nuove vie per la condivisione artistica e culturale. Navigando, gli esempi positivi e negativi non mancano.

Avete segnalazioni di best o worst practice?

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Oggi vi segnalo due presentazioni molto interessanti sul tema Musei 2.0.
La prima è a cura del Science Museum (Uk): 40 slide veloci che spiegano un po’ quest’esperienza, molto chiare anche per chi non mastica perfettamente l’inglese.

Questa sono 25 slide create dall’imprescindibile Nina Simon: come sfruttare gli strumenti del web 2.0 per organizzare mostre. Slides poco scritte, veloci e piacevoli da leggere!

Creating Exhibitions with Web 2.0

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