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Lo staff di Palazzo Madama di Torino ha pensato ad un vero e proprio evento offline per comunicare e lanciare la nuova timeline du Facebook: “I like…Palazzo Madama“, una giornata speciale per i fan di Facebook.

Ecco la comunicazione dell’iniziativa, pubblicata anche su LaStampa.it:

In occasione del lancio della nuova timeline di Facebook, il 30 marzo 2012, i fan della pagina di Palazzo Madama sono invitati in museo martedì 3 aprile, giornata di gratuità, per fotografarsi insieme alla loro opera preferita con il pulsante analogico “Mi piace” appositamente creato per l’occasione. Le foto, condivise sulla bacheca del museo, saranno mensilmente usate nella nuova copertina del diario Facebook di Palazzo Madama.

Un’idea carina a cavallo tra online e offline con l’obiettivo di chiamare pubblico presso il palazzo.
Tuttavia, lo staff, sempre molto attento ai nuovi media, ha anche già iniziato a riempire la timeline di contenuti “storici” (sul tema ho scritto poco tempo fa su IlFattoOnline) realizzando una sorta di archivio multimediale.

Inoltre, tra le tab della pagina Facebook, è stato inserito anche il profilo Pinterest del museo.

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Con colpevole ritardo segnalo con piacere il progetto MuseoTorino (Pagina Facebook > www.facebook.com/MuseoTorino150)  inaugurato il 17 marzo scorso.
Vero e proprio museo della città visitabile attraverso una mappa multimediale, ricco di schede e di un corposo lavoro di documentazione, MuseoTorino rappresenta davvero qualcosa di innovativo e molto interessante, soprattutto per gli aspetti legati alla sua progettazione tecnica.

MuseoTorino è un museo diffuso, costituito dall’insieme di beni, luoghi, edifici, spazi, siti, elementi del paesaggio, naturale o antropizzato, che costituiscono la città, interpretati e comunicati come sistema unitario attraverso un insieme di strumenti – centri di interpretazione, siti web, materiali a stampa, percorsi, mappe, segnali indicatori ecc. – in grado di assicurarne l’identificabilità, l’accessibilità, l’intelligibilità.

La visita può avvenire in più modi:

  • percorrendo liberamente la città presente attraverso una mappa e trovando in corrispondenza dei luoghi contrassegnati un breve cartellino identificativo corredato da un’immagine che rinvia, volendo, a una più ampia scheda contenuta nel Catalogo.
  • seguendo uno dei percorsi tematici proposti dal museo, il cui numero crescerà nel tempo anche sulla base delle proposte e indicazioni dei visitatori e con il loro contributo.
  • accedendo direttamente al Catalogo del Museo, dove una funzione di ricerca testuale consente di cercare le informazioni desiderate anche sulla base di filtri e criteri di raggruppamento specifici (luoghi, eventi, temi, soggetti, , immagini, itinerari, oggetti, testi)
  • visitando la Mostra storica permanente “Torino: storia di una città”, organizzata per sezioni e sale tematiche che, attraverso un insieme predefinito e selezionato di schede e la possibilità di accedere alle informazioni correlate, illustra i luoghi, gli eventi, i personaggi e i temi fondamentali della storia della Città.

Sul sito è possibile consultare una grande mole di volumi digitalizzati, sfogliandoli online (con player molto simile a ISSUU) oppure scaricare direttamene i file pdf.

Tornando agli aspetti tecnici della realizzazione del progetto ringrazio Gian Luca Farina Perseu, amministratore di 21Style che ha curato l’implementazione della piattaforma, per la mole di informazioni che ha messo a disposizione (Qui, trovate un bell’articolo relativo alla progettazione).
Di seguito quindi, per la gioia degli smanettoni che ci sono fra voi, ecco un po’ di materiale veramente molto utile!

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Dopo un periodo di intenso lavoro e qualche giorno di festa, eccomi di nuovo qui con una novità dal mondo New Media & Musei. Sono molto felice di dedicare il primo post del 2011 ad una realtà italiana: Palazzo Madama di Torino.

Lo staff ha da poco realizzato il nuovo website del museo ripensando l’intera comunicazione digital: sono stati infatti aperti diversi presidi social (mostrati anche in homepage) e il blog del museo. Inoltre, seguendo una prassi ormai diffusa, lo staff ha realizzato dei comodi video tutorial che mostrano le nuove funzionalità del sito web.

Ma andiamo con ordine e vediamo, attraverso le parole di Carlotta Margarone, cosa c’è dietro questa riprogettazione della presenza web del museo.

La costruzione del senso di marcia, della forma e dei contenuti della presenza web di Palazzo Madama ha seguito molteplici linee guida: l’osservazione e l’ascolto, in primo luogo. Osservare i siti web e le strategy di altri musei, più o meno simili a noi per contenuti e mission; fare un collage di spunti interessanti, anche di altre esperienze, quali l’informazione o il marketing aziendale, adattandoli alle esigenze specifiche della nostra istituzione; l’ascolto dei commenti, delle esigenze degli utenti rispetto a un sito web museale al sito web specifico di Palazzo Madama; la sperimentazione in prima persona dei siti internet, dei linguaggi del web, la costruzione di una semantica utile a costruire un linguaggio condiviso con i tecnici informatici; queste le linee guida seguite per costruire http://www.palazzomadamatorino.it.

Ascolto, sperimentazione, osservazione, nuovi linguaggi, sono dunque le keyword guida di questa nuova avventura.

Ovviamente i budget a disposizione delle realtà italiane per operazioni legate ai nuovi media immagino siano ridotte più che mai: in realtà questo è probabilmente vero per l’intero operato delle istituzioni culturali.
Tuttavia, esempi come questo di Palazzo Madama mostrano come idee e voglia di innovare possano spingere a sperimenatre con i nuovi media, nonostante tutto. E, soprattutto, trasmettono entusiasmo.

Il blog gestito dallo staff, ad esempio, getta uno sguardo “dietro le quinte” del lavoro interno al museo: una cosa che personalmente trovo assolutamente interessante. Ecco la presentazione del blog:

Da oggi cercheremo di raccontare la vita del museo con la voce di chi lavora dietro le quinte: gli uffici dei conservatori, lo staff degli educatori e dei comunicatori, i responsabili della segreteria e della gestione…Il racconto della nostra quotidianità, dei musei o delle mostre che ci piacciono, i restauri, la creazione degli eventi, i libri che stiamo leggendo e tanto altro. Di tutto questo vogliamo discutere con voi, conoscere le vostre opinioni, ascoltare i vostri suggerimenti.

All’interno del canale Yotube trovate i primi video “how to” relativi alla navigazione nei nuovi presidi: www.youtube.com/palazzomadamatorino.

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La Fondazione Fitzcarraldo, in collaborazione con il Salone DNA, organizza un convegno internazionale assolutamente da non perdere per tutti gli appassionati di musei e nuovi media:

Surfing and walking: i musei e le sfide del 2.0

L’evento avrà luogo a Torino il 2 ottobre prossimo come programma satellite di Artlab10.

Il programma si concentrerà sull’utilizzo che i musei stanno facendo di alcuni strumenti che Internet mette a disposizione (siti web istituzionali, social network, mondi virtuali, aggregatori di contenuti, blogosfera) per avvicinare nuovi pubblici, per fornire modalità aggiuntive di accesso ai contenuti museali, per preparare e migliorare l’esperienza di visita, per favorire l’approfondimento e agevolare le diverse necessità di apprendimento. Sarà l’occasione per presentare casi ed esperienze internazionali e nazionali.

Tra gli addetti ai lavori che parteciperanno c’è Luca Melchionna dell’Ufficio Stampa del Mart (intervistato nei mesi scorsi anche da fucktorymuseum), Alessandro Isaia (Responsabile Comunicazione e Marketing, Fondazione Torino Musei), Carlotta Margarone (Assistente Curatore, Palazzo Madama, Torino), Christian Ghiron e Giuseppe Ariano (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), e nomi internazionali come Diane Drubay, (Fondatrice di http://www.buzzeum.com, Francia), Jim Richardson (Amministratore Delegato, SUMO, “I like…museums” Il portale dei musei del Nord-Est, Uk) e niente di meno che Shelley Bernstein (Direttrice del Dipartimento di Tecnologia, Brooklyn Museum, NY) che sarà anche protagonista di un incontro nel pomeriggio “A tu per tu con Shelley Bernstein”.

Io ci sarò e sarà davvero un piacere incotrare alcuni dei nomi sopra citati, di cui ho scritto spesso in questo blog. Ringraziando Laura per la preziosa segnalazione, rimando qui per tutte le info.

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Museo Nazionale del Cinema

Sembra ben fatto e ricco di contenuti: ad ogni modo per una completa recensione vi segnalo l’articolo di Lorenzo Brioti presente all’interno dell’ultimo numero di Affari e Finanza con Repubblica.

Come sempre, oltre al link vi ho fatto uno screenshot dell’articolo, per ovviare al fatto che dopo un po’ gli articoli di A&F spariscono dalla Rete.

Buona lettura e buona navigazione.

museodelcinema

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Museo Diffuso Torino

Museo Diffuso Torino

Uno dei ruoli del museo è  quello di conservare testimonianze della storia della società: il museo non contiene solo oggetti ma si occupa del patrimonio culturale a 360°, e la memoria è parte integrante di questo patrimonio.

Proprio come il ruolo del museo non si esaurisce nella conservazione degli oggetti, anche la memoria non va solamente conservata: oggi ci sono strumenti che consentono di “vivere” la memoria partecipando alla sua conservazione e promozione.

Come il resto del patrimonio culturale di cui fa parte, la memoria va promossa in modo adeguato.

Grazie alla Rete tutte queste operazioni – conservazione, promozione, partecipazione – hanno acquisito, e tuttora stanno acquisendo, nuove forme: basti pensare alla digitalizzazione delle collezioni e alla condivisione di queste con un pubblico mondiale oppure il successo di archivi multimediali online.

Questa “mediamorfosi” ha aperto nuove modalità di fruizione dei contenuti (Paini):

  • Tutto il nostro patrimonio culturale sta acquisendo nuove forme e nuove modalità di fruizione
  • Siamo passati dall’era della riproduzione tecnica (Walter Benjamin) all’era della riproducibilità digitale
  • Questo passaggio ci offre la possibilità di “vivere ciò che viene digitalmente riprodotto”
  • non tanto e non solo in riferimento agli artifici digitali, che ci possono consentire un’immersione virtuale nella “memoria”

Un esempio in questo senso è “Il Museo Audiovisivo della Resistenza di Massa Carrara e La Spezia”. Il museo, nato nel 2000 e situato a Prade di Fosdinovo (MS), utilizza tecnologie multimediali per coinvolgere il pubblico e spiegare le lotte partigiane.

Museo Audiovisivo della Resistenza

Museo Audiovisivo della Resistenza

Paolo Pezzino, professore ordinario presso la Facoltà di Storia dell’Università degli Studi di Pisa, spiega chiaramente modalità e obiettivi del progetto:

Il museo di Fosdinovo non è solo un luogo di conservazione della memoria storica dei protagonisti di quell’epoca, dato che l’interattività consente al visitatore di incontrare e organizzarsi un suo proprio percorso, invitandolo ad interagire con racconti, fotografie, filmati; non è stato organizzato secondo canoni museali tradizionali e rappresenta la fusione di un’antica tradizione orale con le più moderne tecnologie audiovisive

E’ evidente l’intenzione di andare oltre il semplice ricordo della nostra storia, adottando nuovi codici per comunicare la storia: libri virtuali che il visitatore può sfogliare, animazioni video e audio che propongono interviste e approfondimenti ai protagonisti, la compresenza di immagini, volti e voci narranti.

 

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