Continua l’approfondimento sulle tappe che hanno segnato l’evoluzione in Rete di musei e istituzioni culturali: per leggere gli altri 4 appuntamenti cliccate sulla categoria “Evoluzione Storica”.
1998 Gli interventi riguardanti l’interazione web museo/fruitore iniziano ad essere sempre più numerosi e nell’edizione “Museums and the Web” del 1998 viene presentato un interessante paper dal titolo
Using the Web to Change the Relation Between a Museum and its Users (Science Museum, London)
il progetto STEM incoraggiava studenti e insegnanti a produrre progetti e risorse riguardanti il museo rendendoli in seguito accessibili via web.
Un tentativo di creare una relazione di lungo termine con i fruitori e un’anticipazione di quello che ora si chiama User Generated Content (UGC). Il progetto, finanziato da Toshiba, metteva in palio anche un premio per il miglior contributo prodotto con la volontà di diventare, dopo un periodo di prova, un creatore di contenuti formativi di qualità.
Restando in Europa, sempre nel 1998, è necessario citare un ottimo progetto sviluppato in Portogallo e descritto nel paper Using the Web to Give Life to Museum.
The new multimedia and interactive technologies represent new ways museums can improve the communication with the public, to attract remote (virtual) visitors, complement a real visit, and explore new potentials – some only possible due to recent information technology.
A common strategy is under development and implementation in North Portugal: several museums are joining efforts to share the costs of a move towards the new technologies, through a Science & Technology project Geira, whose aims include the use of new technologies to promote the national cultural heritage.
Viene presentato, come esempio, il Museu Nogueira da Silva:
The site structure follows a conventional approach – the museum background, school oriented activities, the collections, guided tours and the art gallery – but it also includes some innovation in the way the site is built, both at the presentation level and at the contents.(…) The MNS site interface was designed for three adult user profiles – the “occasional”, the “intentional” and the “expert” user – and a “kid” profile.
Da questa breve descrizione dell’architettura del website si intuisce come le realtà museali iniziassero già negli anni 90 ad analizzare quali target navigassero all’interno del sito constatando come diversi fruitori avessero diverse necessità: un contenuto non poteva essere presentato nel medesimo modo sia all’esperto che al semplice curioso.
In particolar modo, per il profilo “kid”, l’esperienza della visita museale reale chiamata Look, listen and feel a museum che riguardava un po’ tutta l’attività didattica, ha in seguito avuto una “coda” in Internet davvero interessante.
Trovate qui i dettagli del progetto.