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Museums and the Web: An International Conference Toronto, Ontario, Canada, April 22-25, 1998

Continua l’approfondimento sulle tappe che hanno segnato l’evoluzione in Rete di musei e istituzioni culturali: per leggere gli altri 4 appuntamenti cliccate sulla categoria “Evoluzione Storica”.

1998 Gli interventi riguardanti l’interazione web museo/fruitore iniziano ad essere sempre più numerosi e nell’edizione “Museums and the Web” del 1998 viene presentato un interessante paper dal titolo

Using the Web to Change the Relation Between a Museum and its Users (Science Museum, London)

il progetto STEM incoraggiava studenti e insegnanti a produrre progetti e risorse riguardanti il museo rendendoli in seguito accessibili via web.

Un tentativo di creare una relazione di lungo termine con i fruitori e un’anticipazione di quello che ora si chiama User Generated Content (UGC). Il progetto, finanziato da Toshiba, metteva in palio anche un premio per il miglior contributo prodotto con la volontà di diventare, dopo un periodo di prova, un creatore di contenuti formativi di qualità.

Restando in Europa, sempre nel 1998, è necessario citare un ottimo progetto sviluppato in Portogallo e descritto nel paper Using the Web to Give Life to Museum.

The new multimedia and interactive technologies represent new ways museums can improve the communication with the public, to attract remote (virtual) visitors, complement a real visit, and explore new potentials – some only possible due to recent information technology.

A common strategy is under development and implementation in North Portugal: several museums are joining efforts to share the costs of a move towards the new technologies, through a Science & Technology project Geira, whose aims include the use of new technologies to promote the national cultural heritage.

Viene presentato, come esempio, il Museu Nogueira da Silva:

The site structure follows a conventional approach – the museum background, school oriented activities, the collections, guided tours and the art gallery – but it also includes some innovation in the way the site is built, both at the presentation level and at the contents.(…) The MNS site interface was designed for three adult user profiles – the “occasional”, the “intentional” and the “expert” user – and a “kid” profile.

Da questa breve descrizione dell’architettura del website si intuisce come le realtà museali iniziassero già negli anni 90 ad analizzare quali target navigassero all’interno del sito constatando come diversi fruitori avessero diverse necessità: un contenuto non poteva essere presentato nel medesimo modo sia all’esperto che al semplice curioso.

In particolar modo, per il profilo “kid”, l’esperienza della visita museale reale chiamata Look, listen and feel a museum che riguardava un po’ tutta l’attività didattica, ha in seguito avuto una “coda” in Internet davvero interessante.

Trovate qui i dettagli del progetto.

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Continua la ricerca sull’evoluzione delle attività online di musei e istituzioni culturali. Trovate gli appuntamenti precedenti cliccando sulla categoria “Evoluzione Storica”.

Museums and the Web: An International Conference Los Angeles, CA, March 16 - 19, 1997

1997 Dal 16 al 19 marzo prende il via a Los Angeles la conferenza “Museums and the web” (MW 97), creata da Archives & Museum Informatics che già organizzava fin dal 1991 l’ International Conference on Hypermedia and Interactivity in Museums (ICHIM), nata dalla constatazione che nel giro di tre anni moltissimi musei erano sbarcati in Internet, aveva come obiettivo quello di fare interagire tra loro le realtà culturali presentando ognuno la propria esperienza.

We believe museums have much to learn from each other and from developers who have been using the Web for other applications. To provide an opportunity for information exchange, Archives & Museum Informatics hosted an international conference devoted exclusively to Museums and the Web. WebMasters, educators, exhibits staff, curators and managers from museums, science centers, archives and special collections libraries attended. Because these institutions hold the vast majority of the cultural resources of our society and have proven track records in its interpretation, publishers, software developers and service providers came to the meeting to explore the potential museums offer as a source of content and the challenge they present to providers of Web-based multimedia. (MW 97)

Papers, Workshop, dimostrazioni sono pubblicati in Rete e messi a disposizione di tutti.

In questa prima edizione ci sono 50 interventi da parte di addetti ai lavori provenienti da 11 paesi diversi e circa 400 partecipanti. I papers riguardano non solo musei ma anche gallerie e altri tipi di organizzazioni culturali.

Uno sguardo ad alcuni workshop presenti ci permette di vedere a quali livelli di sviluppo fosse nel 1997 l’intesa tra istituto culturale e web:

  • Building a Web Site (Jonathan Bowen, University of Reading, UK)
  • The Anatomy of a Web Raising: Building Communities in the Digital Frontier (David Jensen, Getty Information Institute, USA)
  • Making Money on the Web: Museums and Electronic Commerce (Richard Rinehart, University of California, Berkeley, USA)
  • Copyright and Licensing: Protecting and Exploiting Museum Property (Jeremy Rees and Christine Steiner International Visual Arts Information Network, UK and J. Paul Getty Trust, USA)
  • Making Your Site Interactive: Video – Conferencing and Other Visitor/Artist Interaction Over the Web (Susan Hazan, Israel Museum, Israel)

Il primo workshop spiega come costruire un sito Web (cosa che forse nel 1997 era ancora fatta all’interno delle realtà culturali stesse, almeno per quanto riguardava realtà piccole),  mentre negli altri quattro workshop citati si fa un passo avanti parlando già di costruire comunità digitali

What is a digital community? What is its cultural potential? For more than a year, the Getty Information Institute has been exploring questions likethese in a project called Los Angeles Culture Net (David Jensen)

del commercio elettronico e delle strategie di marketing come opportunità di guadagno dei musei, le problematiche relative al copyright di testi ed immagini nel web, lo sviluppo di una maggiore interazione con artisti e visitatori.

Proprio lo sviluppo dell’interazione tra gli utenti, unito all’idea di comunità online, trovano una definizione precisa nelle parole di Suzan Hazan di Israel Museum:

Alla prossima..

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Museumserver

Continua l’appuntamento con l’evoluzione in Rete delle istituzioni culturali. Per leggere le altre puntate visitate la categoria “Storia Evolutiva”.

Il 31 gennaio 1994 annuncia l’entrata in Internet anche il Dallas Museum of Art, presentando una serie di servizi ai visitatori online:

Visitors to our ‘online Museum’ have access to general DMA information, such as exhibition and event schedules, gallery guides, and educational documents relating to the Museum and its Permanent Collection. You can also pick up a copy of a new DMA electronic newsletter, ‘CI,’ which details the activities and services of the Museum’s new Collections Information Center. A selection of digital images from the Museum’s Permanent Collection is also available in GIF format. Each image file includes not only a picture of an artwork, but also a full text identification label and in many cases extended remarks about the piece written by our Curatorial staff. Visitors are welcome to download these images for their personal, educational use (Kevin J. Comerford, 1994)

Nel febbraio dello stesso anno il National Museum of American Art amplia i proprio contenuti in Rete consentendo di leggere libri o scaricarseli gratuitamente per la stampa. Una curiosità deriva dal tempo di download che occorreva per scaricarsi immagini digitali:

Note that currently the images must be downloaded from the system to one’s computer, a process that takes from eight to twenty minutes per image (Joan Stahl, 1994)

1995-1996 Si aggiungono, tra i tanti, tre musei di Chicago (The Field Museum, Chicago Academy of Sciences, Oriental Institute Museum), in Francia il Pompidou Center, Museums and Galleries of Southern Utah University, San Diego Model Railroad Museum, National Museums of Scotland, New Mexico Museum of Natural History and Science.

Il 31 dicembre 1995 nasce De Museumserver, una piattaforma in Internet per i musei olandesi e, restando sempre in Europa, investe nello sviluppo della Rete anche l’Hunterian Museum (University of Glasgow) con un progetto diviso in tre fasi, in collaborazione con gli studenti.

What started out as an idea discussed over a beer (or two) between myself and my colleague Chris Johnson from Computing Science, has developed into what we consider to be a worthy framework from which to expand into new areas of heritage presentation over the network. The first phase involved a group of third year honours students examining ways of solving navigation and design problems related to the presentation of museum artefacts on the web. Stage two had one of our IT Masters candidates looking at the problem of download time for video over the web. Both these phases are now complete. The students concerned all received high ratings for their reports.(Jim Devine, 1995)

In questi anni si diffondono anche le prime survey (soprattutto all’interno dei musei scientifici) ed i primi corsi e seminari riguardanti l’utilizzo del web da parte dei musei. Inoltre, in molti post, c’è la volontà di sapere quali sono gli indirizzi di alcuni musei e da qui la necessità di tenere sempre aggiornate diverse liste con gli indirizzi web di musei o di risorse utili:

Here is the list of Web sites which can be helpful for anyone interested […] The Consortium for the Computer Interchange of Museum Information (CIMI) […], Museum Online Resource Review […],The WWW Virtual Library […],WWW Virtual Library museums pages. (Tatyana Dumova, 1996)

Does anybody know where to find the web site addresses of the world’s famous museums like, Louvre, musee d’Orsay, Victoria and Albert Museums and Uffizi Gallery and other museums in Europe? Need urgent help. Please e-mail me if you know. Tks (anonimo, 1996)

There are roughly 300 *science* *museums* on the www now. According to my observations, the number of science museums on the www has doubled about every two months. (Arthur Anderson, 1996)

Alla prossima…

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icomos

La timeline ha come punto obbligatorio di partenza la diffusione di massa del World Wide Web: creato nel 1991, si è diffuso su larga scala a partire dal 1994. In realtà, già nel mese di maggio 1993, registra il proprio dominio l’ICOMOS diventando la prima istituzione “conservativa” nel Web (ma lo “sbarco” nel web diventa operativo nel 1994).

Sempre nel 1993, un’istituzione pubblica, l’ Art and History Program (AHIP) del Getty Trust di Los Angeles immette in Rete il proprio sito web come sorta di esperimento per meglio capire le potenzialità della Rete.

L’intento dichiarato era quello di stimolare la costruzione di una comunità di conservatori, così come di ricercatori, di esperti e di studenti attraverso la creazione di un sito che fosse graficamente interessante, che contenesse contenuti validi e utilizzabili, che cambiasse continuamente per adeguarsi alle esigenze degli utenti. Grazie a una chiara organizzazione delle informazioni il sito Web del Getty poteva offrire accesso a una notevole varietà di basi di dati tutte fruibili liberamente (senza oneri) dall’utente esterno.(Buzzanca)

Si intuisce già, e lo si vedrà anche in seguito come le prime esperienze nel Web miravano a rendere accessibile l’uso di basi di dati soprattutto ai fini di studio e ricerca.

In un post del 1996 Geoffrey Lewis, moderatore della lista e presidente dell’ICOM, fece il punto delle esperienze di musei e istituzioni nel web a partire dai primi anni 90:

The beginning of the 1990s saw many museums in a number of different countries with computerised collection information, some of which were already making that information available online for public use in their galleries.

Per saperne di più, leggete “Frammenti di storia dell’evoluzione del Web culturale” a cura di Giancarlo Buzzanca.

Alla prossima puntata …

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MUSEUMS_AND_THE_WEB

Museums and the Web 2010

Fornire un’evoluzione temporale della comunicazione web da parte delle istituzioni culturali è materia complessa: sui siti web attuali di musei o altre istituzioni non vi è traccia della loro storia evolutiva su Internet, e soprattutto non sembrano esistere copie delle prime homepage pubblicate.

Tuttavia ci sono due risorse interessanti a disposizione: la lista di discussione sui musei dell’ICOM e l’evoluzione negli anni della conferenza “Museums and the web”.

museums_list

MUSEUM-L@HOME.EASE.LSOFT.COM

La prima risorsa riguarda i contatti, le discussioni, i confronti tra operatori culturali e fornisce una mole di dati davvero impressionante, impossibile da consultare interamente: sono conservati tutti i post dal gennaio 1994 ad oggi! Molti link a website e risorse non funzionano ma leggere i vari messaggi rende l’idea di come è evoluto Internet e conseguentemente l’utilizzo di questo da parte delle istituzioni culturali. Purtroppo, dal momento che ci sono semplici post e pochi link funzionanti, ci aiuta poco a capire su come concretamente le singole realtà culturali sviluppavano l’approccio al web.

La seconda risorsa che abbiamo a disposizione è rappresentata dai paper che a partire dal 1997 vengono presentati alla conferenza Museums and the Web, organizzata da Archives and Museums Informatic: è un congresso con cadenza annuale, nel quale, grazie ai lavori provenienti da tutto il mondo, si fa il punto sul rapporto tra istituzioni culturali e Internet. Ci sono workshop, dimostrazioni, papers: il materiale è interamente consultabile online.

La lista di discussione dell’ICOM offre una maggiore quantità di dati a partire dal 1994 ma i papers di “Museums and the web”, pur partendo dal 1997 offrono indicazioni più specifiche sulle singole realtà.

All’interno della sidebar a destra ho aggiunto una categoria apposita (Storia evolutiva), nella quale farò rientrare i post che settimanalmente dedicherò all’argomento: questi sono presi direttamente dal mio ebook (download free), dove c’è un capitolo appositamente dedicato all’evoluzione del rapporto tra museo e web.

Alla prossima puntata!

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