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Me lo chiedo spesso navigando per siti museali: certo, all’interno del sito spesso si trovano splendide gallery o interattive slideshow di flickr (vedi MoMA Slideshow on flickr) ma trovo che le homepage siano spesso “scarne”  in termini visuali.

Recentemente ho fatto una ricerca relativa ai siti di automotive, e sono rimasto sorpreso dalle soluzioni visual adottate: ti devono vendere un prodotto e per questo te lo mostrano spesso in modo impeccabile. Anche per chi come me non è certo un appassionato del settore, risulta difficile non ammirare le immagini piazzate in bella evidenza già in homepage.

Prendete il caso della Panamera.

Lasciando perdere inutili paragoni tra vendere prodotti e “vendere” cultura, mi chiedo semplicemente come mai i musei non sfruttino meglio quell’incredibile patrimonio di immagini di cui spesso dispongono.

Non sono un esperto di webdesign, ma non vi piacerebbe arrivare sul sito di un museo ed essere accolti da una slideshow ad alta definizione che mette in evidenza esterni, interni, collezioni, eventi?

Qualche giorno fa sono stato letteralmente rapito dalla breve slideshow presente nella home del sito relativo al prossimo festival internazionale di giornalismo: un biglietto da visita che vale mille volte di più di qualsiasi descrizione, offerta o spot.

Bhè, se avete 10 minuti liberi vi propongo una sfida da veri detective culturali: riuscite a trovare esempi di homepage museali degne di nota relativamente all’utilizzo delle immagini?

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common_groud_Flickr

Il 2 e 3 ottobre 2009 le istituzioni presenti su Flickr The Commons (ho già spiegato questo progetto in altri post) proietteranno  all’interno dei propri spazi espositivi le foto più votate dagli utenti, attraverso un’unica  slideshow.  Se avete un account Flickr c’è ancora qualche giorno per votare le vostre immagini preferite.

Il progetto intitolato “Common Ground – The global Flickr Commons Meetup October 2&3” sarà un’occasione d’incontro tra la comunità globale di flickr e le realtà locali vicine ai vari musei: inoltre è un modo per ringraziare tutti gli utenti che hanno taggato, commentato, visto e annotato le immagini pubblicate.

Common_Ground

La curiosità è che questo progetto di scala mondiale è nato da scambi di mail tra prestigiose istituzioni mondiali: precisamente l’idea è venuta a Shelley Bernstein (Brooklyn Museum), Ryan Donahue (George Eastman House) e Paula Bray (Powerhouse Museum).

Ennesimo esempio di quello che può portare un onesto, intenso e informale scambio di idee e progetti tra varie istituzioni: leggendo gli obiettivi di Common Ground si capisce subito la passione e la voglia di utilizzare le possibilità del Web per diffondere e accrescere la conoscenza.

Common Ground is challenging the notion of the museum professional selecting images to show the public. The aim of Common Ground is to have the community-curated slideshow seen by as many people as possible even after the event is over. We want this to be available for other purposes too – it will be able to be downloaded and used by teachers and others after Common Ground is finished.

Come abbiamo già visto per il progetto Democracy, sono sempre di più le iniziative che stimolano l’utente alla partecipazione con i contenuti museali.

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Navigando sul website del MoMA, all’interno della spazio community c’è una eccellente slideshow formata da tantissime immagini di alta qualità.

Davvero uno splendido modo per presentare il museo (inoltre la slideshow si può condividere ed inviare a chiunque).

Cliccate sull’immagine per visualizzare la presentazione a tutto schermo.

Flickr > Slideshow MoMA

Flickr > Slideshow MoMA

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Holocaust Museum > Slideshow

Holocaust Museum > Slideshow

Ci sono musei che hanno lo scopo di non farci dimenticare le barbarie della storia, diffondendo conoscenza e vigilando su quanto avviene tutt’ora in alcune parti del mondo: e l’utilizzo del Web è un aiuto prezioso.

Ci tengo a segnalarvi un’installazione/inziativa dell’ U.S. Holocaust Memorial Museum (USHMM): From Memory to Action: Meeting the Challenge of Genocide.

Il minisito allestito per spiegare cos’è un genocidio è fatto in maniera impeccabile: una slideshow ad alta definizione scorre con immagini della Bosnia, del Congo, del Darfur, e anche le presentazioni dei video sono eccellenti. Guardate ad esempio come si presenta il video dell’attivista  Alison Des Forges: video definito, contenuti chiari con testo ingrandito, e sopratutto belle foto scorrevoli contemporaneamente alla fruizione del filmato.  

Holocaust M. > Video

Holocaust M. > Video

 Un lavoro ben fatto che conferisce nuova linfa a temi così importanti: un’eccezionale strumento didattico disponibile per scuole, media, o singoli interessati.

Quanti di voi sanno definire cos’è un genocidio? Guardate l’estrema chiarezza ed immediatezza di questa slideshow: 11 pagine, veloci da leggere, che informano su definizioni ed evoluzione sul termine.

Per finire, un progetto interattivo dal nome “Take Action”: in cui viene chiesto agli utenti (sia via web, sia on stage all’interno del museo) di contribuire in vari modi. Fatevi un giro all’interno del “Pledge Wall”: possiamo vedere una sorta di I-PostIt con testimonianaze provenienti dagli utenti di tutto il mondo.  

La visualizzazione animata è splendida e vi consiglio di lasciare il vostro commento: dopo una breve registrazione gratuita potrete inserire il vostro post-it scrivendo un vostro messaggio, che sarà visibile sia via Web sia all’interno del museo tramite il led-wall.
Holocaust M. > Pledge Wall

Holocaust M. > Pledge Wall

 Insomma, una splendida inziativa che merita una visita, con contenuti fondamentali diffusi in maniera coinvolgente.

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