Nuova esclusiva “intervista 2.0” di Fucktorymuseum 2.0: dopo Mart, Genova Città Digitale, Museoscienza di Milano e Fondazione Musei Civici di Venezia, è la volta del MAXXI di Roma.
Il Presidente della Fondazione MAXXI, Pio Baldi, ci racconta l’approccio al mondo web e come sta andando l’attività nei canali social. Un contributo molto interessante che svela anche preziose indicazioni sulle attività digitali future della Fondazione.
Un grazie enorme per la disponibiltà al presidente Pio Baldi e a Prisca Cupellini.
C’è stata una pianificazione per lo “sbarco” del MAXXI sul Web? Avete analizzato qualche best practice per impostare le linee guida della comunicazione online?
La pianificazione della presenza e delle attività sul web del MAXXI è iniziata ben prima della sua apertura al pubblico. Inizialmente con una sezione di approfondimento all’interno del sito della direzione generale del MiBAC di cui era parte; successivamente, dal 2007, con un suo sito web che aveva l’obiettivo non solo di informare sulle attività in corso ma anche di monitorare e raccontare il cantiere e di creare un primo contatto, virtuale ma diretto, con il nostro pubblico online. I tre anni che ancora ci separavano dall’inaugurazione sono stati, non solo dal punto di vista della comunicazione web, un importante banco di prova e sperimentazione che ci ha visto attivi anche su Flickr e You Tube. Abbiamo poi voluto far coincidere l’apertura al pubblico del MAXXI con un completo restyling del sito e con l’inizio delle nostre attività su Facebook e Twitter.
Sicuramente ci sono esempi interessanti nell’utilizzo della comunicazione online sia in Italia (non possiamo non citare l’importante lavoro portato avanti dal MiBAC in questo ultimo anno) ma soprattutto all’estero (Brooklyn Museum, MoMA, Tate Gallery).
E poi blogger e voci autorevoli nel dibattito internazionale sulle nuove tecnologie della comunicazione, come Jim Richardson, Derrick de Kerckhove, e, ancora, gli appuntamenti annuali con conferenze internazionali su patrimonio culturale e web (Museums and the Web, Museum Next, ecc.)
Essere informati su ciò che accade è di fondamentale importanza ma l’informazione è il punto di partenza da cui prendere slancio e mettere in moto la nostra creatività.
Chi si occupa delle attività digitali del museo? C’è uno staff dedicato?
Si, certo, è stato creato un team preposto alle attività digitali all’interno dell’Ufficio Comunicazione.
Il museo ha una sua pagina Facebook, un profilo su Twitter, Youtube e Flickr: ci descrivete come si organizza l’attività di aggiornamento di questi profili? Ci sono riunioni per capire che “tono di voce” tenere sui vari profili oppure come rispondere ad eventuali critiche postate dagli utenti?
La scelta dei social network su cui avere una presenza “ufficiale” non è stata casuale né si tratta di “presenzialismo”. Sono state scelte delle piattaforme i cui differenti linguaggi ci permettono di dare tagli diversi ai nostri contenuti e alle attività proposte e soprattutto ci permettono di comunicare con pubblici diversi. Un calendario editoriale costantemente aggiornato ci permette di pianificare la comunicazione delle nostre attività. L’interazione con la nostra community è senz’altro la parte più interessante e stimolante: ci confrontiamo ogni giorno con commenti, opinioni, domande. Necessario essere quindi flessibili per essere pronti a cogliere spunti di dibattito, novità, suggerimenti, critiche. La nostra attività web è quindi giornaliera e il “tono di voce” utilizzato è senza dubbio più confidenziale e meno istituzionale rispetto a quello di altri canali ufficiali di comunicazione. Proprio per questo chi ci segue si sente libero di condividere idee, interessi, esperienze, opinioni.
Avete in programma di aprire anche un blog del museo?
Abbiamo riflettuto molto sull’opportunità dell’apertura di un blog e stiamo valutando la strategia editoriale migliore perché il progetto possa partire. Siamo sicuri, infatti, che un pubblico dinamico e curioso come quello del MAXXI porterebbe ad un confronto molto interessante.
Avete realizzato progetti che intrecciano attività online ed offline?
Abbiamo realizzato uno speed-contest che ha unito l’online con l’offline e i risultati sono stati davvero incoraggianti. Il nostro “vero” programma di attività e iniziative dedicate alla community del MAXXI avrà però inizio al partire da questo autunno.
Come risponde il pubblico alle vostre iniziative digitali? I social media vi stanno aiutando a migliorare la comunicazione con il pubblico?
Il pubblico del MAXXI è estremamente attivo e ricettivo. Avere un rapporto diretto e quotidiano con un numero sempre maggiore di persone ci permette di avere un feedback immediato sulle nostre proposte culturali e non solo. Ciò che vogliamo stimolare è infatti un confronto più ampio sul mondo della creatività contemporanea.
Lo Smithsonian Istitution sta provando a lanciare Smithsonian Commons per facilitare la condivisione dei contenuti (video, foto, ebook, applicazioni, ecc.) con gli utenti. Voi avete intenzione di utilizzare il web esclusivamente come strumento di marketing (contest, promo a tempo, ecc.) oppure c’è in ballo qualcosa che va “oltre”, tipo progetti “didattici” che sfruttano le potenzialità della Rete?
Inoltre, un argomento di strettissima attualità è rappresentato dalle potenzialità del mobile: avete progetti circa il mobile “ interno” (audio guide, iPod, ecc.) o “esterno” (sito mobile, applicazioni per smartphone)?
Il pubblico dei musei è cambiato, sono cambiate le sue esigenze e di conseguenza è cambiato il modo di comunicare con esso. Obiettivo del MAXXI è utilizzare le nuove tecnologie per rendere l’arte e l’architettura sempre più accessibili e istaurare un rapporto sempre più diretto e interattivo con gli utenti, in modo semplice, veloce, efficace. Le nuove tecnologie danno, ad esempio, la possibilità di ampliare le modalità di visita e le informazioni da offrire al pubblico, sia dal punto di vista della quantità che della qualità. Inoltre, le applicazioni per smartphone hanno ormai una grande facilità di utilizzo e la nostra attenzione è rivolta anche a queste. Il sito mobile del museo, ad esempio, è già in corso di realizzazione e sarà accessibile a breve.
Per quanto riguarda l’attività digitale, quali sono i progetti per il futuro?
Molti i progetti in corso. Siamo interessati alle potenzialità offerte dai social network che utilizzano la geolocalizzazione. E poi alle applicazioni per smartphone e per iPAD che accompagnino i visitatori alla scoperta del MAXXI, delle sue collezioni e non solo. Ad esempio l’utilizzo del QRcode e di specifiche applicazioni permetterebbe ai visitatori di scegliere e personalizzare il proprio percorso nel museo e, al tempo stesso, di avere una guida multimediale che gli permetta di interagire con le opere e scoprirne i dettagli.
Stiamo lavorando, inoltre, per mettere a disposizione degli utenti il patrimonio audio e video del museo, raccolto in 10 anni di incontri, con artisti e architetti, curatori e critici, conferenze e convegni anche di respiro internazionale, tramite l’utilizzo di applicazioni per organizzare e riprodurre le nostre raccolte digitali. Presto tutto ciò sarà su iTunesU.
[…] This post was mentioned on Twitter by SocialMediaStrategy and Tin Hang Liu, Dunter. Dunter said: Nuova intervista 2.0 – L’esperienza web del MAXXI http://bit.ly/bQAUAm #SMM (via @liquida) […]
E’ stato gentile da parte loro condividere con noi questi informazioni sul social media nel museo MAXXI. Fa piacere che ci provino ma ci sono aspetti che non mi sembrano molto social. Lasciamo fare il twitter (troppo facile criticare) ma parliamo del Flickr. Flickr “MAXXI con i tuoi occhi”? – e se non si possono fare foto nelle gallerie che ospitano mostre, ma solo dell’architettura (mi sono informata in ufficio stampa)? Poco social, e molto Italiano.
Confrontiamo a Londra i “science museum lates” che hanno un GRUPPO (non solo account) flickr http://www.flickr.com/groups/sciencemuseumlates/ – o lo stesso caso al piu’ paragonabile Brooklyn Museum di New York http://www.flickr.com/groups/brooklynmuseum/
Le foto coinvolgono il pubblico. Questo e’ social. Sara’ che la legge Italiana non permetti le foto nei musei?
Ciao Alexandra,
grazie per il tuo feedback! Si il problema della gestione delle foto (sia esternamente sia internamente) è davvero molto sentito.
Tempo fa avevo scritto un post che “richiedeva” l’utilizzo di belle immagini nei siti museali e nei presidi digitali: ecco qui il link nel quale trovi nei commenti una serie di problematiche legate all’utilizzo delle immagini, anche quelle scattate internamente.
Per quanto riguarda Twitter, certo si potrebbe fare di più ma è uno strumento che per utilizzarlo al meglio richiede davvero molto tempo di “presenza”: tuttavia in ambito museale lo trovo decisamente interessante per la “copertura” di conferenze, eventi, anteprime, ecc.
[…] ora ad offrirci un nuovo scenario di interscambio e comunicazione”. Di assoluto valore anche l’intervista a Pio Baldi Presidente della Fondazione MAXXI nel quale è stato creato un team preposto alle attività […]
[…] Per saperne di più andate qui! Se vi interessa scoprire l’attitudine digital del MAXXI, trovate la mia intervista qui. […]