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Soli pochi giorni al via di MuseumNext edizione 2012, forse la più importante conference su musei e scenario digitale in Europa: proprio come è avvenuto l’anno scorso, a partire da mercoledì 23 maggio, sarà possibile seguire il live tweeting dall’evento grazie ai ragazzi di BAM! Strategie Culturali da @BAMstracult (#Museumnext).

L’edizione 2012 si tiene a Barcellona e, come sempre, vede la partecipazione di tantissmi professionisti del settore: il programma è davvero molto ricco e potete scaricarlo qui.
Guardando il programma, ma è abbastanza prevedibile, il tema caldo pare essere il mobile.
Non vedo l’ora di seguire l’opening keynote di Nancy Proctor, Head of Mobile Strategy & Initiatives at the Smithsonian Institution.
Buon MuseumNext a tutti con BAM!

In questi giorni si è tenuta la conference “regina” per quanto riguarda musei e scenari digitali: Museums and the Web (11-14 aprile 2012, San Diego). In un altro post mostrerò i progetti digitali che sono stati premiati in questa edizione 2012.

Uno di questi, però, merita un’attenzione particolare e così lo svelo qui, a parte: si tratta del website www.museum-analytics.org, vincitore nella categoria “Museum Professional”. Già perchè questo strumento credo possa interessare parecchio agli addetti ai lavori che preparano report e benchmark sulla situazione museale nello scenario digitale.

Il tool è in versione Beta ma i dati di engagement relativamente a siti, profili Facebook e Twitter sono aggiornati e “montati” in grafica.

Museum Analytics is an online platform for sharing and discussing information about museums and their audiences. For each museum there is a daily updated report with information about online and offline audiences. These reports are an essential tool for communication departments to evaluate and understand their progress.
One of the most powerful aspects of Museum Analytics is the fact that many great museums are brought together online. Information about more than 3000 museums is already included and the list is still growing. Museum Analytics has the potential to make the worldwide presence of museums and their impact on our daily lives visible.

Vedremo in che modo evolverà e quale sarà la versione definitiva ma pare già molto utile!

Continua la sua marcia in modo inarrestabile: nuova fase e numeri sempre più impressionanti per il progetto Google Art Project, che rende disponibili opere in alta definizione con un solo click, oltre ad una serie di altre funzioni di aggregazione e condivisione. (Leggi anche Virtual Tour/2: Google Art Project)

151 musei in 40 paesi
oltre 6.000 artisti
piu’ di 32.000 opere

Al momento per l’Italia ci sono gli Uffizi di Firenze e proprio recentemente si sono aggiunti al progetto i Musei Capitolini di Roma.

Prima di perdervi fra capolavori, gallerie e artisti, date un’occhiata al canale youtube dedicato al progetto: trattandosi di Google, i video “how-to” non sono niente male!

 

 

Se ne parlava da molti mesi (il progetto credo sia durato 2 anni tra sviluppo e test) ma adesso è realtà: il Louvre, il museo più visitato al mondo, è sbarcato sulla consolle portatile Nintendo 3DS.
Ne avevo scritto già alla fine del 2011 in questo post (Louvre: nuovo sito web e … Nintendo in arrivo!) e proprio in questi giorni il via al progetto è stato ripreso dalle testate di mezzo mondo.

Per capire funzionamento ed evoluzione del progetto consiglio l’articolo uscito su Repubblica qualche giorno fa e ancora presente online, a cura di Jaime D’Alessandro: Super Mario va al Louvre la Gioconda è un videogame.
Il 3DS diventa così una guida del museo, con 2 percorsi tematici, audio in 7 lingue e 700 immagini caricate:

Al Louvre invece hanno scelto il 3DS. Eccoci quindi con la console attaccata al collo e collegata a un paio di cuffie: sullo schermo tattile inferiore appaiono menu e mappe cosparse di icone, in corrispondenza delle opere più importanti; su quello superiore le immagini (700 in totale), le animazioni e i testi. Poi c’ è la voce della guida, disponibile in sette lingue (italiano compreso)

Per scoprire tutte le funzionalità in dettaglio dell’audioguida Louvre – Nintendo 3DS, c’è anche il post completo sul sito italiano di Nintendo.

Lo staff di Palazzo Madama di Torino ha pensato ad un vero e proprio evento offline per comunicare e lanciare la nuova timeline du Facebook: “I like…Palazzo Madama“, una giornata speciale per i fan di Facebook.

Ecco la comunicazione dell’iniziativa, pubblicata anche su LaStampa.it:

In occasione del lancio della nuova timeline di Facebook, il 30 marzo 2012, i fan della pagina di Palazzo Madama sono invitati in museo martedì 3 aprile, giornata di gratuità, per fotografarsi insieme alla loro opera preferita con il pulsante analogico “Mi piace” appositamente creato per l’occasione. Le foto, condivise sulla bacheca del museo, saranno mensilmente usate nella nuova copertina del diario Facebook di Palazzo Madama.

Un’idea carina a cavallo tra online e offline con l’obiettivo di chiamare pubblico presso il palazzo.
Tuttavia, lo staff, sempre molto attento ai nuovi media, ha anche già iniziato a riempire la timeline di contenuti “storici” (sul tema ho scritto poco tempo fa su IlFattoOnline) realizzando una sorta di archivio multimediale.

Inoltre, tra le tab della pagina Facebook, è stato inserito anche il profilo Pinterest del museo.

Ne ha parlato Internazionale, ne ha scritto recentemente il Corriere.it, e anche IlPost.it gli ha dedicato un corposo approfondimento.
Timbuktu e un’applicazione gratuita per iPad che racconta il mondo ai più piccoli. L’avventura di questa applicazione nasce dalle creative menti di due ragazze, Elena Favilli e Francesca Cavallo, che si sono lanciate, mollando posti fissi di sorta, in questa esperienza che mescola new media, grafica, gusto editoriale, formazione e un’attenzione artigianale al dettaglio.
Ecco una breve presentazione del progetto, che è destinato a “sbancare” anche oltre oceano.

Circa una settimana fa mi sono scaricato l’app. E sono rimasto senza parole.

Un mondo fatto di colori, con dettagli interattivi, un video sui sogni con protagonisti alcuni bambini di un asilo di Reggio Emilia, foto splendide, illustrazioni che toccano anche temi difficili come una malattia rara..

Un racconto multimediale tutto da esplorare e dal quale non riuscivo a staccarmi, nonostante i 30 anni abbiano già bussato qualche mese fa…

Se lavorassi in un museo che lavora molto con i ragazzi, ma anche solo che vuole raccontare alcuni aspetti delle proprie collezioni in modo completamente nuovo, la prima cosa che farei sarebbe commissionare un lavoro a queste due ragazze e ai loro collaboratori.
Non immagino cosa potrebbero fare avendo a disposizione storie, contenuti, immagini, dipinti, fotografie. Ne verrebbe fuori un applicazione che racconterebbe del museo molto di più rispetto a 30 tour interattivi…

Se qualcuno è all’ascolto, andate subito a scaricare l’app. E ditemi cosa ne pensate di questo potenziale narrativo.

Le foto dello staff dell’ufficio comunicazione durante la preparazione di una mostra, oppure gli scatti ‘rubati’ dai backstage, e tanto altro.
Protagonisti in questo senso sono il MAXXI e il Seattle Art Museum. Il primo lanciando il proprio profilo Instagram, il secondo utilizzando il blog del museo per fare teasing in vista dell’apertura della mostra “Gauguin & Polynesia“.

Il museo romano, questa settimana, ha condiviso sulla propria pagina Facebook un post che invitava gli utenti a seguire i dietro le quinte del museo proprio attraverso questa applicazione fotografica che è diventata a tutti gli effetti un social network utilizzatissimo.

Il museo americano ha invece utilizzato il blog per lanciare la nuova mostra, con un post realizzato da Calandra Childers (Communications Manager) nel quale si vedono le immagini dello staff comunicazione al lavoro.

L’Indianapolis Museum of Art ha deciso di utilizzare il web per dare nuova luce a opere attualmente non esposte, contenuti presenti in magazzino, oppure opere esposte ma non nelle collezioni principali. Non si tratta semplicemente di mostrare sul sito queste opere, ma di “raccontarle” con connessioni nuove, magari divertendosi un po’ (soprattutto lato staff) aggiungendo una buona dose di interattività. Tutto questo si trova nella sezione Interact del sito.

Tra i giochi presentati, proprio in questi giorni mi sono imbattutto in questa vera e propria griglia da playoff! In pratica il museo propone delle sfide tra opere agli utenti che su Facebook, con l’applicazione “Question”, decidono quale mandare al turno successivo. Un gioco in tutto e per tutto, presentato e comunicato utilizzando il tone of voice proprio delle sfide sportive.

Ne ho già parlato spesso, ma la bravura e l’attenzione alla comunicazione da parte dello staff si intuisce bene nella splendida dashboard che presenta i dati aggiornati del museo. Da non perdere.

“Think big. We’re looking for complex questions that will generate new ideas, new visions and new conversations.”

Questo il concetto chiave che sta dietro l’iniziativa Ask SmithSonian. Tramite un form online gli utenti possono inviare domande complesse “sfidando” i ricercatori dell’istituzione.
Ogni mese viene scelta la domanda ritenuta più interessante e una lunga e completa risposta sarà pubblicata sul Magazine del museo. Certo, niente di particolarmente innovativo, ma sono sempre e comunque importanti segnali di una istituzione con le orecchie tese e gli occhi aperti.

C’è anche un video.

Mercoledì 18 gennaio il MAXXI presenta la nuova applicazione per tablet e smartphone realizzata in collaborazione con Fondazione IBM Italia.

MAXXI App è già disponibile su Apple Store, in una prima release che sarà aggiornata fra un paio di giorni: io l’ho scaricata questa mattina su iPad2 e al momento non tutti i collegamenti sono attivi (lo saranno certamente mercoledì per la presentazione ufficiale). L’app è disponibile anche per Android.

Ringrazio infinitamente Prisca Cupellini per l’invito alla presentazione, alla quale avrei assistito volentieri, ma putroppo non riuscirò ad esserci. Ad ogni modo, al momento, l’applicazione si contraddistingue per una chiara navigazione tra alcune aree con informazioni pratiche su eventi, mostre, info, visite, ecc.
Ci sono tuttavia alcuni elementi molto interessanti: tra questi emerge la concezione modulare della struttura dell’applicazione, in modo da ospitare facilmente nuove sezione e nuovi contenuti per futuri aggiornamenti.

Ecco qualche altra info:

Rispetto alla versione Apple, quella per Android ha una funzionalità in più all’interno della sezione “Tour”.

Attivando la modalità di “tour automatico”, viene rilevata la posizione del visitatore all’interno del museo che consente così di suggerirgli una selezione di opere presenti in quell’area. Viene quindi proposto un “percorso di visita” attraverso le opere in mostra, con approfondimenti e contenuti multimediali, video, immagini di backstage, ecc.
Nei dispositivi Apple è attiva la modalità Tour “manuale”. Il visitatore attraverso un’apposita segnaletica posizionata nelle gallerie espositive, potrà facilmente individuare dove si trova e manualmente selezionare la galleria e l’area, raggiungendo così gli stessi contenuti.

All’interno della sezione “tour” è stata predisposta la lettura di QR Code. In questa prima fase una selezione di opere, ma l’obiettivo del museo è coprirne la totalità, consentendo al visitatore l’accesso diretto alla relativa scheda, con un testo esplicativo accompagnato da contenuti quali, ad esempio, la video intervista all’artista.